Rifiuti Toscana Sud, conto salato da 65 milioni

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La Nazione

Rifiuti Toscana Sud, conto salato da 65 milioni

L’applicazione del metodo Arera con aumenti fino al 17% ai Comuni

 I 104 Comuni della Toscana Sud dovranno nel 2021 pagare 16 milioni di euro in più per il ciclo dei rifiuti. L’assemblea dei sindaci di Ato Toscana Sud – Autorità di ambito che riunisce i Comuni delle province di Siena, Arezzo, Grosseto e Val di Cornia livornese -, riunitasi il 17 giugno per l’approvazione del nuovo Piano economico finanziario del 2021, si è trovata di fronte a un ‘corrispettivo d’ambito’, la tariffa totale da corrispondere al gestore Sei Toscana e da finanziare con le tariffe della Tari, che passerà da 173 milioni di euro, rimasto stabile nel quadriennio 2017-2020, ai 189 milioni di quest’anno, con un aumento del 9%: sono 132 milioni per il servizio da pagare a Sei Toscana e 57 milioni ai gestori degli impianti di smaltimento, che nel caso della provincia di Siena è Sienambiente.

Come già abbiamo avuto occasione di scrivere, il prossimo ‘caro rifiuti’ è frutto del nuovo metodo di calcolo della tariffa stabilito dall’autorità nazionale Arera, che vuole che i Comuni non debbano pagare al gestore in base alla quantità di rifiuti raccolti e smaltiti e ai servizi richiesti, ma paghino in base alle spese sostenute dal gestore per adempiere all’intero ciclo dei rifiuti.

Cioè i Comuni devono pagare a Sei Toscana quanto Sei dice di aver speso e richiede. Dopo l’arrivo del salato conto si è già aperto un nuovo confronto fra i Comuni e Sei Toscana: Ato nel frattempo ha calcolato i corrispettivi per ogni Comune e anche inviato i conseguenti Pef. I 16 milioni in più dell’intero ambito come si abbatteranno sui Comuni?

E’ Ato stesso a mettere nero su bianco le cifre: il Pef rifiuti 2021 per ciascun Comune tiene conto del corrispettivo d’ambito, ovvero del ‘conto’ del servizio di Sei Toscana ma anche dei gestori degli impianti, con l’aggiunta dei costi comunali, quindi delle spese sostenute dalle amministrazioni locali per il servizio stesso, come la fatturazione delle bollette, i servizi di spazzamento aggiuntivi e anche i servizi opzionali richiesti a Sei.

Per fare un esempio, il Comune di Siena si ritroverà a dover recepire nel bilancio comunale un Pef 2021 da 15.533.196 euro, fatto di 13.743.481 euro da pagare a Sei Toscana e di 2.189.600 euro al gestore impianti, Sienambiente. I 15,5 milioni di Pef saranno quelli poi riversati e spalmati dal Comune sui suoi contribuenti, con la bolletta Tari. Naturalmente il conto è maggiore rispetto agli anni scorsi, con aumenti che vanno dal 2% fino al 17% per qualche Comune. Ecco i Piani economici finanziari per ogni Comune calcolati da Ato: Abbadia San Salvatore ha un Pef (post detrazioni e post limiti messi dal calcolo Arera) da 1.475.946 euro; per Castiglione d’Orcia 683.118 euro; Piancastagnaio 1.129.036 euro; Pienza 709.907 euro; Radicofani 367.220 euro; San Quirico d’Orcia 659.136; Castellina in Chianti 810.751; Castelnuovo Berardenga 1.752.299; Gaiole in Chianti 548.128 euro; Monteriggioni 1.990.707; Radda in Chianti 550.975 euro; Asciano 1.378.444; Buonconvento 817.652; Montalcino 1.753.187; Monteroni d’Arbia 1.691.883; Murlo 531.944; Rapolano Terme 1.057.879; Colle di Val d’Elsa 4.171.852; Poggibonsi 6.097.507; San Gimignano 2.228.451; Cetona 606.633; Chianciano Terme 2.167.957; Chiusi 1.965.969 euro; Montepulciano 3.962.723; San Casciano dei Bagni 584.900; Sarteano 1.011.147; Sinalunga 2.847.761; Torrita di Siena 1.521.550; Trequanda 326.725; Casole d’Elsa 816.090; Chiusdino 455.151; Monticiano 331.206; Radicondoli 307.056; Sovicille 1.814.355 euro. I 35 Comuni della provincia di Siena avranno un Pef d’ambito di 64.658.441 euro, di cui 55,5 milioni da pagare a Sei Toscana e 10,5 milioni per gli impianti a Sienambiente.

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