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«Rifiuto urbano troppe incertezza nella normativa»

GROSSETO. «In un momento complicato come quello che stiamo vivendo dove lo spettro di nuove chiusure incombe sul futuro delle nostre imprese, crediamo che le incertezze nell’applicazione della nuova definizione di rifiuto urbano, introdotta con il decreto legislativo 116/2020 sia davvero non accettabile». Così Mauro Ciani, segretario di Confartigianato Imprese di Grosseto, portavoce delle imprese riguardo alla richiesta di chiarezza e sostegno a fronte cavilli spesso non comprensibili. «Le criticità – spiega Ciani – sono emerse soprattutto nella fase di scrittura dei nuovi regolamenti comunali che, in molti casi, sembrano disattendere alcuni importanti chiarimenti che il Ministero per la transizione ecologica ha diffuso con la circolare del 12 aprile e quella del 14 maggio. Come rappresentanti degli imprenditori artigiani condividiamo la linea espressa da Daniele Gizzi, responsabile Ambiente ed Economia Circolare, che fa chiarezza su alcuni dei nodi più critici di questa vicenda e conferma la piena legittimità delle disposizioni di legge e delle successive interpretazioni ministeriali. In coerenza con le indicazioni ministeriali anche Confartigianato Grosseto ribadisce che le lavorazioni artigianali, analogamente a quanto avviene per le lavorazioni industriali, sono da considerarsi prevalentemente produttive di rifiuti speciali e, quindi, le aree dove si svolge la lavorazione artigianale sono da considerarsi sottratte all’applicazione della Tari. Lo stesso vale – prosegue il segretario – per i magazzini di materie prime e di merci funzionalmente ed esclusivamente collegati all’esercizio di attività produttive di rifiuti speciali, sia con riferimento alla quota fissa che alla quota variabile».Attenzione anche sull’annosa questione della durata quinquennale nella scelta delle imprese che intendono conferire al di fuori del servizio pubblico i propri rifiuti urbani. Un riferimento temporale che, come evidenziato con fermezza dall’Antitrust, non può in alcun modo essere considerato vincolante. Confartigianato Grosseto ritiene inoltre che non può essere considerato un obbligo per le imprese quello di indirizzare la scelta verso il servizio pubblico o privato per tutte le tipologie di rifiuti urbani. «Auspichiamo – conclude Ciani – un rapido e definitivo superamento delle criticità anche attraverso un intervento normativo sulle norme adottate con il decreto 116/2020». 

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