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«Rivedere subito la convenzione con Futura»

La Nazione, Cronaca di Grosseto

«Rivedere subito la convenzione con Futura»

I sindaci del Pd dell’area nord chiedono un confronto con Ato e il gestore: «La riconversione degli impianti è l’unica via d’uscita»

GROSSETO «La convenzione fra i Comuni della Provincia di Grosseto e Futura, la società che gestisce l’impianto delle Strillaie, deve essere rivista». Questo è quello che chiede il Partito Democratico dell’area nord della Provincia (che comprende Follonica, Roccastrada, Scarlino, Monterotondo, Montieri e Gavorrano) e dei rispettivi sindaci, ovvero Giacomo Termine, di Monterotondo Marittimo, Marcello Giuntini, Massa Marittima, Andrea Benini, Follonica, Francesco Limatola, Roccastrada e Nicola Verruzzi di Montieri.

«La pianificazione del ciclo dei rifiuti urbani della provincia di Grosseto è del 2001 – aggiungono – da allora sono cambiati molti aspetti della nostra vita: sociali, economici e tecnologici, perciò diventa indispensabile e strategico rivedere gli indirizzi politici nell’ottica della salvaguardia ambientale e del contenimento dei costi per i cittadini contribuenti. Tanto più che oggi, a seguito della pandemia mondiale, stiamo pianificando una riconversione ecologica del nostro sistema produttivo. Pertanto non possiamo perdere questa opportunità che può essere vitale per il futuro del nostro territorio».

Poi aggiungono: «Oggi siamo chiamati ad assumerci la responsabilità di ripensare la pianificazione impiantistica del territorio – dicono i sindaci – in modo che questa possa rispondere alle nuove esigenze: un miglior trattamento delle frazioni differenziate raccolte e una più efficiente ed economica collocazione del prodotto finale di lavorazione della frazione non differenziabile».

Secondo i sindaci «l’’impianto di Futura, nel comune di Grosseto, tratta verde, Forsu (frazione organica) e indifferenziato per un totale autorizzato di circa 33mila tonnellate annue, che la nostra provincia utilizza solo parzialmente, arrivando a conferire meno organico e verde di quanto l’impianto possa effettivamente accogliere.

Questo, anche alla luce degli investimenti che il gestore ha preventivato di fare per convertire parte dell’impianto, dotandosi di un biodigestore anaerobico, apre alla possibilità di una revisione della convenzione che lega i comuni al gestore Futura che deve andare in due direzioni: ovvero la rimodulazione delle quantità minime di conferimento di indifferenziato, la riconfigurazione dell’impianto affinché la linea di trattamento dell’indifferenziato non arrivi a produrre Css. Chiediamo, quindi – chiudono i sindaci della zona nord della Maremma –, che venga aperto un tavolo di confronto che coinvolga Ato Toscana Sud, i comuni e il gestore affinché si possano discutere le modifiche alla convenzione che proponiamo».

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