Salgono i prezzi della carta da riciclare ma resta il problema degli scarti: si punta sul biometano

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Salgono i prezzi della carta da riciclare ma resta il problema degli scarti: si punta sul biometano

Greenreport

Salgono i prezzi della carta da riciclare ma resta il problema degli scarti: si punta sul biometano

Assocarta: «Un contributo significativo potrebbe venire dalla produzione di biogas e biometano utilizzando i residui del processo cartario, e con importanti risparmi di conferimento di rifiuti pari a 200.000 tonnellate»

Dopo il crollo del valore economico attribuito alle carte da riciclare (macero) iniziato nel 2018, e che più volte a portato a galla l’opportunità di incentivare la materia rinnovabile come finora è stato fatto per l’energia – in alcune fasi il crollo dei listini ha minato la tenuta dell’economia circolare nel settore – adesso «c’è un forte apprezzamento della carta da riciclare, con quotazioni in salita tra settembre e dicembre».

A registrarlo è Lorenzo Poli, presidente di Assocarta, intervenuto oggi al convegno “Sviluppo sostenibile & Circular economy. Nuovi manager per una nuova normalità”, organizzato da Economy group e Federmanager con il patrocinio del ministero Ambiente e il contributo della Cabina di regia Benessere Italia.

«Gli apprezzamenti, proseguiti anche in gennaio – aggiunge Poli – riguardano le qualità miste e quelle per ondulatori (Occ), e sono tornati ai livelli massimi di aprile/maggio, dopo il primo lockdown. Tra i fattori alla base dei nuovi rincari, l’elevata domanda europea, anche connessa all’entrata in funzione di nuove capacità produttive che utilizzano prevalentemente queste tipologie di materia prima, a fronte di una raccolta condizionata dai recenti lockdown. Ulteriori aumenti di costi provengono dall’aumento delle quote CO2 ai sensi della Direttiva Emissions Trading (Ets): le quote sono arrivate a sfiorare 40 euro tonnellata, per poi tornare sui 39», e a questo proposito Poli ritiene «necessario dare una rapida attuazione al meccanismo delle compensazioni a livello nazionale. Siamo l’unico paese europeo rimasto senza compensazioni per l’industria».

In compenso, dopo anni di attesa nel settembre scorso è arrivata una buona notizia per il settore: la pubblicazione del regolamento End of  waste per carta e cartone firmato dal ministro dell’Ambiente, una novità che Poli reputa utile «per migliorare la qualità della carta da riciclare, il cui riciclaggio è garantito minuto dopo minuto dalle cartiere italiane».

«Il settore cartario – ricorda nel merito il presidente di Assocarta – è essenziale per l’economia circolare e lo sviluppo sostenibile con più del 60% della produzione proveniente da fibre riciclate (e ogni punto percentuale di riciclato in più significano 84.000 tonnellate in più da immettere nel sistema) mentre negli imballaggi siamo ad oltre l’80% di riciclo».

Resta però tutto da affrontare l’annoso problema legato agli scarti che anche il riciclo – come ogni altro processo industriale – ha, e che non trovano sul territorio impianti adeguati per essere valorizzati almeno sotto il profilo energetico. Sotto questo profilo il settore cartario sta lavorando adesso sulle tecnologie di produzione di biogas e biometano, come già anticipato dal direttore generale di Assocarta Massimo Medugno: «Un contributo significativo potrebbe infatti venire dalla produzione di queste fonti di energia utilizzando i residui del processo cartario, e con importanti risparmi di conferimento di rifiuti pari a 200.000 tonnellate. Oggi il biometano è incentivato solo per l’utilizzo nei trasporti. Il settore auspica quindi l’introduzione di incentivi anche per gli utilizzi industriali», concludono da Assocarta.

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