Greenreport
L’ha inviata Scarlino energia sollecitando il Consiglio ad un approfondimento tecnico: la Valutazione di impatto ambientale non è sulla pregressa configurazione impiantistica del termovalorizzatore
Lettera di significazione e diffida al presidente del Consiglio regionale della Toscana. L’ha inviata Scarlino energia ribadendo un concetto già espresso più volte dall’azienda che da anni sta combattendo una guerra a colpi di carte bollate per riaprire – e ammodernare – l’impianto di termovalorizzazione. Ovvero che “I fatti rappresentati nella mozione n.2290 ‘In merito alla necessaria e definitiva chiusura dell’impianto di incenerimento di Scarlino’, che hanno determinato l’impegno nei confronti della Giunta, non sono aggiornati allo stato del procedimento in corso presso gli uffici regionali, sicché anche l’impegno (esclusivamente politico) nei confronti della Giunta regionale è di fatto privo di effetti”.
Una posizione netta da parte dell’azienda che vorrebbe – pare di capire – una risposta, a prescindere dall’ok o meno, tecnica e non politica, visto che di una procedura tecnica, la Valutazione di impatto ambientale (Via), si sta parlando.
Come abbiamo già scritto nei giorni scorsi una posizione contraria all’impianto è assai legittima dal punto di vista politico, ma ha poco a che vedere con la gerarchia europea di gestione rifiuti (recepita in Italia ormai da vent’anni, con il Dlgs 3/12/10, n. 205), con le nuove direttive Ue sull’economia circolare in fase di recepimento, e con le evidenze a tutt’oggi disponibili – in Toscana e fuori.
È infatti certamente vero che il recupero di materia è più prezioso di quello di energia, ma non a caso la gerarchia Ue li prevede uno di seguito all’altro: la termodinamica è la scienza dei limiti e ci insegna che ad ogni trasformazione una parte della materia e dell’energia disponibile si degrada. Il recupero di energia si adotta dunque quando non è sostenibile quello di materia, come per le frazioni non riciclabili o per gli scarti stessi del riciclo; è conseguibile tramite termovalorizzazione ma anche tramite altre tecnologie, ad esempio biodigestione anaerobica, quando si parla di rifiuti organici. L’alternativa (presente anch’essa nella gerarchia Ue come ultimo step) è la discarica oppure – la soluzione più insostenibile di tutte – l’export.
L’intento di Scarlino energia, quindi, è quello di portarne a conoscenza tutti i consiglieri, premettendo nell’atto l’excursus del procedimento amministrativo oggetto della mozione, quanto riportiamo di seguito:
A tal fine, Scarlino energia:
“Diffida l’On. Presidente del Consiglio Regionale della Toscana a volere adottare ogni utile iniziativa rientrante nelle proprie prerogative istituzionali e, comunque, a volere trasmettere la presente a tutti i Consiglieri regionali”.
Con questo atto formale Scarlino Energia – spiega l’azienda in una nota – intende sollecitare il Consiglio ad un approfondimento tecnico, coinvolgendo magari gli uffici competenti, per ristabilire l’attualità del procedimento amministrativo in corso d’istruttoria.