La Nazione
Il sensore all’ingresso delle Strillaie ha dato il via alle ricerche
Si tratterebbe di filtri utilizzati in alcune lavorazioni industriali
GROSSETO Quando il sensore d’ingresso alla discarica delle Strillaie ha evidenziato che nel cassone di
rifiuti c’era qualcosa che non poteva essere stoccato in modo normale, è scattato l’allarme. E la successiva
l’inchiesta del Nucleo ecologico dei carabinieri (il Noe) di Grosseto che ha scoperto, prima di passare tutto
alla Procura, quello che non andava. In mezzo ai rifiuti sono state infatti trovate pezzi di tele autofiltranti (le
tele di Moore, Ndr), che la polizia giudiziaria grossetana ha accertato con una concentrazione di radioattività
fuori dai parametri. Le tele di Moore fanno parte del ciclo della lavorazione di alcune industrie. I filtri, infatti,
dopo una serie di cicli di lavorazione, vanno prima puliti e poi sostituiti perchè trattengono materiale che a
lungo andare può emettere radiazioni, molto pericolose. E pezzi di quei filtri, provenienti da chissà dove,
sono stati raccolti da alcuni cassonetti a Grosseto. Gettati da ignoti ma che potevano inquinare gravemente,
se non smaltiti correttamente, l’ambiente e gli operai che vi fossero entrati in contatto. L’inchiesta, dopo i
primi accertamenti dei carabinieri del Noe e della Procura di Grosseto, adesso è nelle mani della Dda, la
direzione distrettuale antimafia di Firenze, competente in materia che sta indagando dunque su un presunto
traffico di rifiuti. Bisognerà infatti capire dove quei filtri che emettono radioattività da dove arrivano e
soprattutto dove erano stati gettati e da chi. I carabinieri del Noe stanno infatti cercando di ricostruire tutti i
passaggi dei mezzi di Sei Toscana, necessari per portare alla luce una situazione brutta e pericolosa, i cui
operatori avevano caricato rifiuti all’apparenza indifferenziati ma che dentro nascondevano una bomba
ecologica, molto pericolosa per la salute di tutti. Adesso la Direzione distrettuale antimafia dovrà cercare di
ricostruire i vari passaggi attraverso i quali questi particolari filtri sono poi arrivati all’interno di un cassonetto
e da lì prelevati da un camion e portati fino alle Strillaie. Tra le ipotesi messe nel fascicolo, ci sarebbe anche
quella di traffico di rifiuti radioattivi.
La vicenda
Si ipotizza il traffico di rifiuti pericolosi
La polizia giudiziaria ha accertato una presenza di radioattività sopra i limiti
Dopo l’allarme del sensore all’ingresso della discarica, in mezzo ai rifiuti sono state infatti trovate pezzi di tele
autofiltranti (le tele di Moore), che la polizia giudiziaria grossetana ha accertato con una concentrazione di
radioattività fuori dai parametri
Roberto Barocci
«L’Ispra censisca i siti in questione»
«L’Ispra deve censire i rischi dell’esposizione a radiazioni, prodotte nel nostro paese laddove si lavorano
minerali che contengono piccole concentrazioni di elementi radioattivi»
Simona Petrucci
«Capire da dove arrivava il carico»
«C’è da capire da quale gita proveniva il carico e quale è stato il tragitto. Quando in tutto il territorio ci
saranno i bidoni di accesso controllato ci saranno ulteriori verifiche e molto più precise»
LEONARDO MARRAS
«Gestione dei rifiuti molto importante»
«Non si può tollerare una gestione superficiale di rifiuti pericolosi come in questo caso. Questo ci dà la
dimensione di quanto sia rischioso il momento: chi soffre della crisi cerca scorciatoie»
GIUSEPPE TABANI
«Fondamentali i rilevatori»
«Ogni impianto è dotato di rilevatori dei livelli di radioattività che permettono, come nel caso in questione, di
segnalare e individuare tempestivamente l’eventuale presenza di materiali radioattivi»