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La Nazione, La Grande Costa – Cronaca di Grosseto 

«Sei Toscana, così non va Ci rivolgiamo a un legale»

L’ufficio Ambiente e l’assessore Petrucci segnalano alcune lacune «Il 30 per cento del servizio non viene portato a termine dal gestore»

Il 30 per cento del servizio non viene portato a termine dal gestore. E così si crea un grave disservizio: strade sporche, aree poco spazzate, rifiuti lasciati a terra, cassonetti non svuotati. Inoltre macchine che si guastano perchè senza manutenzione, spazzatrici che vanno a fuoco. E’ la situazione della città di Grosseto ormai da molti mesi. E’ questa la constatazione a cui sono arrivati i tecnici dell’ufficio Ambiente del Comune di Grosseto, guidati dall’assessore Simona Petrucci: in questi giorni, dopo un periodo di accertamenti, il Comune ha deciso di scoprire le carte e passare all’attacco. Il risultato? Sconvolgente. E che promette scintille dopo la denuncia fatta direttamente dai vertici dell’Amministrazione comunale di Grosseto su un servizio che, secondo loro, fa acqua da tutte le parti. «Da una verifica che è durata molti mesi – dice l’assessore all’Ambiente del Comune di Grosseto Simona Petrucci – è emerso che il ritiro e lo spazzamento dei rifiuti (ovvero i due dei servizi base più importanti a carico del gestore Sei Toscana) non sono stati effettuati come pattuito: siamo a ben il 30% in meno rispetto a quello che doveva essere fatto come da progetto approvato. Come è possibile andare avanti?».

GROSSETO Erano diventate troppe le segnalazioni che arrivavano all’ufficio Ambiente. «Soprattutto a gennaio – dice l’assessore Simona Petrucci – la situazione era peggiorata: cassonetti non svuotati, strade non pulite, sempre più persone che indicavano disservizi. E’ a quel punto che abbiamo deciso di dirottare, come misura di controllo, i nostri ispettori ambientali sul servizio di Sei Toscana».Una prima verifica ha lasciato tutti a bocca aperta: «I servizi non venivano completati come da contratto – sostiene l’assessore –. E’ a quel punto che abbiamo contattato Sei Toscana, dicendo quello che avevamo scoperto. La risposta fu evasiva. Ci dissero che mancava personale, che le macchine erano vecchie ma che avrebbero sistemato la cosa nel più breve tempo possibile». Anzi, il Comune andò oltre: «Ci accordammo per affiancare i nostri ispettori comunali – aggiunge l’assessore – a quelli di Sei Toscana. E i verbali successivi, firmati anche dal gestore, sono inequivocabili: le gite (i giri che devono effettuare i mezzi per il recupero dei rifiuti e per spazzare, Ndr) non sono mai state terminate. Del servizio, in poche parole 6 vie su 20, non venivano spazzate. E la manutenzione dei mezzi, come si vede dagli ultimi accadimenti, è completamente assente».Una situazione paradossale che Simona Petrucci ha deciso di far uscire alla luce del sole. «Esiste un progetto fatto dall’ufficio Ambiente, redatto qualche anno fa, firmato anche da Sei Toscana, dove esiste tutta un’organizzazione sullo spazzamento, il recupero dei rifiuti e la pulizia stradale. Accordo che Sei Toscana ha prima disatteso, poi cambiato in modo unilaterale: in pratica spazzano e svuotano i cassonetti per un 30% in meno di quello che dovrebbero».L’assessore continua. «Dopo aver accertato queste cose non possiamo rimanere inermi: chiederò i danni economici a Sei Toscana e anche quelli morali. Perchè la città di Grosseto, che è senza dubbio più sporca, è un pessimo biglietto da visita per tutti. Come facciamo a chiedere buone azioni ai cittadini se il gestore poi non riesce a completare il suo servizio? Se potessi farei tornare spazzamento, lavaggio e svuotamento dei bidoni al Comune. Chiedo all’Ato e alla Regione di battere un colpo. Perchè questa situazione non può andare avanti».il gestore privato In questi giorni il Comune dunque si rivolgerà ad un legale: «Il Comune di Grosseto paga al gestore per servizi scadenti oltre 12 milioni di euro di cui un milione per costi generali, ovvero per affitti e bollette della sede centrale a Siena, spese per direttori, funzionari e tecnici. Assurdo. Con quelle risorse si potrebbe mettere in piedi una struttura interna per il territorio parecchio più efficiente. Ma come hanno fatto a cadere nella trappola del gestore unico dei rifiuti nel 2013?». Poi chiude: «Sei Toscana ha anche presentato ricorso al Tar contro il Comune di Grosseto per un servizio opzionale (pulizia delle spiagge) che abbiamo deciso di affidare ad un’altra ditta con un risparmio di oltre 40mila euro. Il Tar ha respinto la richiesta di sospensiva del provvedimento. Mi chiedo: ma se Sei Toscana non riesce a fare il servizio base per mancanza di personale, come può pensare di gestire i servizi opzionali? L’unico applauso va agli operatori che tutti i giorni sono in strada a fare il lavoro più duro, accollandosi parte del lavoro non dovuto, sopperendo alla mancanza di personale. Il gestore non fa quello per cui viene pagato. Purtroppo il regolamento di controllo che doveva essere allegato al contratto di servizio nel 2013 non esiste, allo stato attuale c’è solo una parte di Regolamento fatto dall’Ato circa 3 anni fa, però monco della parte fondamentale, ossia del valore delle sanzioni da applicare al gestore in caso di inadempienze per un valore di oltre il 30%».

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