Sfida Giani-Ceccardi, il futuro passa da qui

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Sfida Giani-Ceccardi, il futuro passa da qui

La Nazione

Cinque pilastri per definire la Toscana che verrà. Lunedì il confronto dei due candidati a «La Nazione». I programmi allo specchio

di Luigi Caroppo

FIRENZE Il futuro della Toscana passa da cinque temi. Se l’ex locomotiva d’Italia tornerà a correre si misurerà da come saranno affrontati. L’obiettivo efficienza potrà finalmente dare una svolta. A un territorio che riesce a mixare industria e commercio, agricoltura e turismo in una cornice di eccellenza e grande Storia che rendono la Toscana davvero ’ovunque bella’ come recitava uno slogan di promozione regionale. I cinque temi sono cinque pilastri del futuro ma anche l’impronta che nell’immediato qualcosa può e deve cambiare. Sanità e salute, infrastrutture, imprese e lavoro, ambiente e rifiuti, società multiculturale e immigrazione: di questi argomenti ’cardine’ parleranno lunedì alle 17,30 nella sfida di apertura della campagna elettorale Susanna Ceccardi, leghista, candidata del centrodestra ed Eugenio Giani, Pd, candidato del centrosinistra nel confronto organizzato da «La Nazione». Nella sede del nostro giornale i due aspiranti presidenti della Regione risponderanno alle domande e presenteranno il loro programma elettorale. Vediamo quali sono le loro posizioni.

Sanità e salute

Entrambi sono d’accordo con la necessità del potenziamento dei servizi territoriali, più vicini ai cittadini. Più ambulatori, più presidi di cure intermedie tra casa e ospedale. Ceccardi punta sullo smantellamento totale della riforma Saccardi: «Bisogna tornare indietro sulla riforma Saccardi e le maxi Asl che sono servite a coprire i buchi della Asl di Massa». Giani sulle tre maxi Asl è in posizione d’attesa per verificarne l’efficacia e punta «su interventi per la realizzazione di nuovi ospedali» forte della sanità toscana «quale eccellenza a livello nazionale come i numeri e le indagini dimostrano».

Lavoro e imprese

Lo sguardo è rivolto sia da Giani che da Ceccardi all’immediato. Alla crisi post Covid. E non potrebbe essere diversamente. Giani punta su quattro azioni per attrarre investimenti: incubatore e startup per giovani, riconversione di siti per opportunità industriali, ottimizzazione delle sinergie tra territorio e imprese (ad esempio Piombino, porti e autostrade del mare), formazione secondo esigenze del mercato. Ceccardi ripete: «Secondo i dati Istat 150mila toscani potrebbero perdere il posto di lavoro da qui alla fine di dicembre». E accende i riflettori «sul sistema di potere che atrofizza la Toscana invece che liberare risorse». E sottolinea: «Più che le parole, i nostri corregionali si aspettano fatti concreti. Più che i proclami, tanto cari al Pd, serve, quindi, impegnarsi al massimo per rivitalizzare una Toscana che ha bisogno di una vera e propria cura ricostituente».

Infrastrutture

Toscana ingessata, il decreto semplificazioni e «Italia veloce» dovrebbero dare la scossa. Giani ha in mente la creazione «per la viabilità regionale di una società propria, in house, che possa intervenire in modo diretto su assi di viabilità regionale, finalmente senza dipendere dalla capacità operativa e programmazione di altri». Susanna Ceccardi sposa «il modello Genova come vincente»: un commissario per le criticità infrastrutturali con affidamenti diretti e meno burocrazia, «solo così si possono dare tempi certi e uscire dalla palude dei ritardi».

Rifiuti e ambiente

Giani vuol ripartire dalla fattibilità del piano rifiuti che gli lascia in eredità Rossi e la sua giunta. Quindi economia circolare al massimo (differenziazione e riciclo) con il terminale dell’impianto bioraffineria Eni di Stagno. Ma pensa anche alla realizzazione almeno di un moderno termovalorizzatore di ultima generazione hi tech con impatto zero o quasi. Ribaltone ceccardiano: piano Rossi al macero e un termovalorizzatore per ogni maxi area toscana (centro, nord ovest, sud est) «per abbattere i costi della Tari».

Immigrazione

Senza se e senza ma, la candidata del centrodestra: «Basta ipocrisie. Serve un Cie, un centro che Rossi non ha mai voluto fare, per espellere gli immigrati che delinquono e creano grave nocumento al tessuto sociale: l’integrazione deve passare dalle regole e dal lavoro». Legalità e rispetto delle regole per tutti: Giani è nel solco della politica dem per l’integrazione ’controllata’.

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