Tari, una carica esplosiva nel cuore dei bilanci locali

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Tari, una carica esplosiva nel cuore dei bilanci locali

Italia Oggi

Tari, una carica esplosiva nel cuore dei bilanci locali

Una carica esplosiva a tempo pronta alla deflagrazione nel cuore dei bilanci dei piccoli comuni. La riscossione della Tari deve garantire la copertura dei costi del sistema al 100%, se ciò avviene nella previsione, lo stesso non può dirsi dopo l’invio delle richieste di pagamento, quando i Comuni si trovano davanti un incasso che nella migliore delle ipotesi arriverà al 70% della previsione, e un costo che invece a volte supera il 100% della previsione. Un gap che aumenta fino a divenire incolmabile con il passare degli esercizi. L’esperienza reale di 4 comuni dell’Unione dei Comuni del Versante Ionico in Calabria, letta nell’arco di un triennio, dimostra che all’importo previsto in entrata per pagare le spese relative alla gestione del servizio rifiuti, manca mediamente il 37% ogni anno. Ciò in una situazione da considerarsi abbastanza positiva stante la media di riscossione 63%, superiore alla media nazionale che si attesta al 60%. Nei 4 comuni presi a riferimento i costi annuali sono di € 1.496.503,83 con un incasso massimo annuale di € 937.273,62 che rappresenta il 37%. Questo sbilanciamento si insinua nei bilanci comunali per effetto dell’attuale sistema. Quale soluzione al problema? Lo smaltimento è solo una voce di costo, quindi anche dopo aver differenziato il rifiuto e creato un “prodotto” da “vendere”, per avere un ricavo, si “paga” affinché qualcuno compri il “prodotto” : frazione organica, vetro, plastica ecc.. Attualmente di ciò non sembra se ne curi nessuno, mentre invece la gestione della fase di smaltimento è la parte più importante, ed è indispensabile cambiarne l’attuale metodo.

Occorre sfruttare l’opportunità di attivare processi virtuosi, che prevedano la produzione di biometano o in alternativa utilizzare il biogas per produrre energia per la propria Comunità energetica. La transizione ecologica auspicata nei Pnrr, prevede le risorse per finanziare la produzione di energia e gas, dalla più importante frazione di rifiuto nonché voce di costo, quella organica. I piccoli comuni, organizzati a gruppi da 8 a 20, potrebbero realizzare mini impianti di biodigestione della frazione organica e realizzare nelle isole ecologiche la pulitura di plastica e vetro per la successiva vendita.

Vincenzo Larocca

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