Termine scrive ai sindaci soci dell’Iren: «Tutto il territorio è contrario all’inceneritore»

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Termine scrive ai sindaci soci dell’Iren: «Tutto il territorio è contrario all’inceneritore»

La Nazione

SCARLINO Una lettera aperta ai sindaci di Torino, Genova, Parma e Reggio Emilia che sono fra i maggiori
azionisti della società Iren Spa. È quella scritta dal segretario provinciale del Pd Giacomo Termine ai primi
cittadini delle quattro città. Il motivo è ancora il cogeneratore di Scarlino. La Iren, infatti, ha acquisito il ramo
ambiente della Unieco, azionista di Scarlino Energia, proprietaria dell’inceneritore. «Ci corre l’obbligo di
informarvi – scrive Termine – che contro l’inceneritore di Scarlino è in corso una battaglia legale dal 1996».
Quindi il segretario Dem passa a elencare i passi fatti, nel corso degli anni, nella lunga battaglia giudiziaria
contro l’impianto di incenerimento dei rifiuti. Giacomo Termine ricorda una sentenza su tutte, la 163/2015 del
Consiglio di Stato. «In questa sentenza si rileva – scrive Termine – l’assenza di un previo e puntuale studio
epidemiologico dell’area interessata dalla realizzazione dell’impianto e l’inadeguatezza dell’istruttoria rispetto
alla tutela del diritto alla salute». Quindi cita un passo della sentenza n. 505/2019 nella quale il Consiglio di
Stato scrive di «ravvisare l’incompletezza dell’approfondimento istruttorio sul piano tecnico-scientifico
condotto dalla Regione». Termine prosegue usando un passaggio della sentenza nella quale si precisa che
«l’iter istruttorio non può basarsi su atti di indagine o di ricerca svolti sostanzialmente da privati». Termine
ricorda anche la class action promossa dai privati davanti al Tribunale civile di Grosseto e la mozione votata
dal consiglio regionale il 17 giugno scorso contro il cogeneratore. «Con questa nostra nota – scrive ancora
Termine al quale si associano i segretari Pd di Follonica Cinzia Tacconi e Scarlino, Luca Niccolini – vogliamo
rappresentarvi la contrarietà del territorio a questo impianto, non per la logica nimby, ma perché il carico
ambientale già presente nella zona industriale non consente altri insediamenti, e l’impianto sarebbe utilizzato
per smaltire rifiuti speciali provenienti da altri territori». Quindi la richiesta dei tre segretari Dem ai primi
cittadini destinatari della lettera «di non avvallare delle scelte avversate da anni dagli abitanti di Scarlino e
Follonica».

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