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Vetro, anche in Italia si farà la raccolta per colore

Annuncio del CoReVe: “Sarà una sperimentazione in due due aree significative del Paese”

Arriva la raccolta del vetro per colore. Sarà una sperimentazione in due due aree significative del Paese. La notizia proviene direttamente dal Consorzio CoReVe che in una comunicazione odierna segnala la novità contenuta nell’intesa raggiunta sull’Allegato tecnico vetro – dopo mesi di trattativa – con l’Anci (l’Associazione Nazionale Comuni Italiani). L’accordo – praticamente una fetta di quello Anci-Conai – che si aggiorna adeguandosi alle nuove direttive Ue sull’economia circolare, è valido dal primo settembre, quindi è retroattivo, e ha una durata di 5 anni. Molte ci sono diversi altri cambiamenti importanti che hanno tutti l’obiettivo di “un ulteriore passo in avanti in direzione dello sviluppo sostenibile del Paese, per sostenere un’economia circolare nazionale che vede, nella filiera degli imballaggi in vetro, un modello d’eccellenza”.

Dal punto di vista economico, con l’accordo viene “adeguando il contributo economico per i Comuni (e i gestori delegati) che passa dall’attuale copertura dei ‘maggiori oneri’ alla copertura dell’80% dei costi del servizio di raccolta differenziata dedicato al vetro, in linea con le nuove Direttive europee, allo scopo di continuare ad assicurare il riciclo su tutto il territorio nazionale”. Una questione questa molto dibattuta, perché questi costi sono molto difficili da calcolare.

In sostanza, a partire dal 1° settembre 2020 (e poi dal 1° gennaio di ogni anno) fino a fine 2024, cambiano i corrispettivi riconosciuti da CoReVe, a Comuni e Gestori del servizio convenzionati: più è alta la qualità, maggiore è l’incremento dei corrispettivi: per la Fascia A si passa dai 53 di oggi a 73 euro a tonnellata nel 2024. Va ricordato che nel 2019 in Italia sono state avviate al riciclo 2 milioni e 69mila tonnellate di vetro.

Importante la decisione presa sulla presenza della frazione “fine” – da sempre un problema della raccolta differenziata del vetro – cioè i frammenti di vetro inferiori a 10mm, che avrà dei nuovi limiti. Come noto la frazione fine determina grandi perdite di materiale non più recuperabile con le attuali tecnologie e comporta un aumento indesiderato del contenuto di piombo nei nuovi imballaggi prodotti dal riciclo.

Ci sarà poi il “Premio sacchetti”. L’uso e il conferimento dei sacchetti di plastica o di altro materiale, con il vetro – spiega Coreve – , rappresenta un grave problema della raccolta, poiché i frammenti di vetro imprigionati nel sacchetto vanno persi, durante la selezione degli inquinanti negli impianti. Per ovviare a ciò è stato  quindi previsto un incentivo di 3 euro a tonnellata, per materiale con una bassa quantità di sacchetti (meno di 3 sacchetti su un campione di 300 kg di materiale). Al contempo, si introdurrà una penale di 3 euro a tonnellata per chi conferirà troppi sacchetti (più di 10 sacchetti ogni 300kg di materiale).

Molto importante anche il 1 milione di euro l’anno che è stato destinato in campagne di comunicazione rivolte ai cittadini per favorire corrette modalità di raccolta proprio sul tema dell’impiego improprio dei sacchetti (di plastica o altro materiale) e per la riduzione, alla fonte, delle frazioni estranee in generale ed in particolare dei cosiddetti “falsi amici” del vetro: ceramica, pyrex, cristallo; gli inquinanti più dannosi.

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