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Una norma Ue per tutti adatta solo per alcuni

Il Sole 24 Ore

L’ANALISI

Una norma Ue per tutti adatta solo per alcuni

Jacopo Giliberto

C’è il rischio che l’Italia possa essere penalizzata da un eccesso di velleità ambientale di Paesi bravissimi a raccogliere l’immondizia ma incapaci di riciclare.

Una cauzione pagata dai consumatori sugli imballaggi per stimolarne il ricupero può essere uno strumento giusto nei Paesi privi di sistemi efficienti di raccolta.

Promuovere il ricorso ai prodotti sfusi è un’iniziativa importante nei Paesi di cultura alimentare meno evoluta.

Il riutilizzo degli imballaggi dà un contributo all’ambiente nei Paesi dove l’industria di riciclo è meno solida.

Stimolare il riuso della plastica in sostituzione delle tecnologie di ricupero è una soluzione che si presta benissimo a Paesi dove non c’è un’imponente produzione di bioplastiche, dove non ci sono centri ricerca sulle materie plastiche, dove non sono state sviluppate nuove tecnologie di riciclo invidiate nel mondo.

Invogliare con la cauzione a restituire la bottiglia di vetro è uno strumento perfetto dove c’è una sola bevanda nazionale imbottigliata in un solo tipo di bottiglie di vetro, tutte della stessa forma e colore.

Per rendere riutilizzabili gli imballaggi di plastica bisogna appesantirli, ispessirli, metterci più materiale; e ciò è indispensabile nei Paesi che non hanno le tecnologie più evolute di imballaggio.

Spostiamo lo sguardo.

L’Italia avvia la riciclo il 73% degli imballaggi.

I produttori italiani sono riusciti fare pesare meno di 15 grammi una bottiglia di plastica Pet da 1,5 litri.

Per mantenere il ruolo di più forti esportatrici al mondo di agroalimentare di qualità, le imprese italiane devono usare gli imballaggi che salvaguardino la qualità e la sanità dei prodotti. Una vaschetta di prosciutto crudo di pregio ha bisogno fino a 15 invisibili strati sottilissimi di plastiche diverse per consentire che il prodotto conservi intatte le caratteristiche organolettiche.

Dalle idee del vulcanico Raul Gardini si è sviluppata quella chimica verde che ha portato alle bioplastiche della Novamont e al tempo stesso ha fatto nascere nel polo industriale di Ferrara gli impianti Moretec che, dalle plastiche dei rifiuti, con una pirolisi chimica rigenerano nuova plastica vergine.

La Montello di Bergamo è prima in Europa per riciclo delle plastiche.

A Vittorio Veneto (Treviso) la Sipa guidata da Gianfranco Zoppas ha cerato un sistema industriale studiato in tutto il mondo per produrre nuove bottiglie di plastica Pet partendo da vecchie bottiglie di plastica Pet.

Dice Alberto Bertone, presidente dell’acqua minerale Sant’Anna di Vinadio, che «la plastica è il migliore imballaggio per le bevande ma dobbiamo fare sì che i maleducati non la buttino nell’ambiente». In Germania la cauzione ha funzionato.

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