Acqua, luce, gas e rifiuti sotto lo stesso tetto 

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Acqua, luce, gas e rifiuti sotto lo stesso tetto 

La Nazione

Acqua, luce, gas e rifiuti sotto lo stesso tetto 

Al via la Multiutility, Arezzo resta alla finestra

Già 66 comuni tra cui Firenze, Prato, Empoli e Pistoia con la benedizione del presidente della Toscana, Eugenio Giani

di Diego D’Ippolito AREZZO Acqua, gas, luce, rifiuti tutti sotto le stesso tetto pubblico con la benedizione della Regione. Proprio ieri è stata sancita la partenza della Multiutility Toscana, ovvero quel progetto portato avanti nelle idee dal 2020 che vorrebbe riunire con capitale a maggioranza pubblica, tutte le aziende di servizi per razionalizzare costi, investimenti. La cosa riguarda tutta la Regione, ma al momento il cuore della nascente società è in sessantasei comuni: Firenze, Prato, Empoli e Pistoia i più grandi. Il primo passo concreto è la fusione di Alia (azienda pubblica che gestisce i rifiuti), Consiag (società di 23 comuni con partecipazione pesanti in Estra e Publiacqua), Publiservizi (holding di 35 Comuni) e Acqua Toscana (costituita dalle amministrazioni comunali per raccogliere le loro partecipazione azionarie di maggioranza in Publiacqua). «L’atto è già stato approvato dai consigli di amministrazione delle quattro società. Ma l’obiettivo finale è costruire una vera multiutilities regionale per la gestione di tutti i servizi pubblici: non solo acqua e rifiuti, ma anche gas ed energia elettrica (ovvero Estra e Toscana Energia). «Già si guarda a Siena ed Arezzo ed anche oltre», si legge in una nota. Da Arezzo al momento nessun segnale esplicito, ma il richiamo della Regione sembra indirizzato a Coingas e a Nuove Acque. La prima perché è la gemella di Consiag che insieme ai senesi di Intesa fondarono Estra che oggi si troverebbe quindi partecipata per un 39% dalla nuova multiutility. E Coingas cosa farà? «Siamo in una fase di riflessione, aspettiamo un progetto più definitivo per fare valutazioni», spiega l’amministratore unico Franco Scortecci. «Aspettiamo inoltre che questo primo zoccolo duro che si è formato, vada a presentare il progetto a tutta la Toscana. Ricordo inoltre che l’ingresso di Estra in questo progetto non è scontato visto che con il nostro 25% siamo determinanti», aggiunge Scortecci. «Stiamo cercando di capire il progetto industriale alla base della multiutility, ma intanto – aggiunge – Coingas sta portando avanti i suoi progetti come quello sull’idrogeno che potrebbe essere epocale e per il quale avremo come braccio operativo Estra e Centria». La palla passa quindi ai «fondatori» della multiutility che ha come principale sponsor il Presidente Eugenio Giani «La Regione – ha spiegato Giani in conferenza stampa – non ha competenze su questo tema: l’operazione sta in capo alle amministrazioni comunali. Ma per la Toscana tutta diventa un elemento di grandissimo significato avere una multiutility di dimensione regionale. Non possiamo dunque che sostenere e guardare con grande simpatia a questo progetto, che vede collaborare assieme amministrazioni di colore diverso, di centro destra, di centro sinistra e civiche, per far sì che la Toscana non diventi terra di conquista di soggetti esterni, per offrire a cittadini ed imprese servizi migliori con prezzi più contenuti e per reinvestire i dividendi sul territorio».

Tutti i numeri della grande sfida

Nel Nord e Centro Italia da anni sono presenti multiutilities quotate. «Un piano con due condizioni – un progetto aperto, senza soci di serie A o di serie B, lasciando alle amministrazioni che oggi non ne sono parte il tempo per decidere se entrarvi – e cinque capisaldi e vantaggi, riassunti e richiamati un po’ da tutti i sindaci intervenuti: controllo pubblico blindato (almeno il 51 per cento), più risorse per maggiori investimenti (un miliardo di euro già all’inizio, un miliardo e mezzo a regime), duemila posti di lavoro in più, raddoppio dei dividendi e quindi più soldi a disposizione dei Comuni per gestire i servizi ai cittadini, la prospettiva di tenere sotto controllo l’aumento delle tariffe», si legge nella nota della Regione. «La nuova multiutility, già solo con il nucleo di partenza, sarebbe il quarto o quinto gruppo nazionale, con 72 milioni di euro di benefici (solo per acqua e rifiuti), 700 milioni di ricavi e 171 di investimenti».

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