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«Il percorso è complesso ma avvia il processo aggregativo»

La Nazione

L’amministratore delegato di Publiservizi

«Il percorso è complesso ma avvia il processo aggregativo»

Filippo Sani spiega i passaggi che scandiscono l’iter fino alla conclusione prevista a dicembre 2022

Multiutility Toscana il giorno dopo. L’annuncio di ieri ha messo un punto fermo sul futuro del progetto, ma, in concreto, cosa succede oggi alle società che gli daranno corpo?

«Nei giorni scorsi – spiega Filippo Sani, amministratore delegato di Publiservizi – abbiamo approvato il progetto di fusione all’interno dei consigli di amministrazione di Alia e Publiservizi, approvazione che è stata fatta anche da Acqua Toscana e Consiag. Ora il progetto deve essere votato dalle assemblee delle quattro società e per partecipare alle assemblee delle società, i sindaci devono avere le autorizzazioni dei rispettivi consigli comunali. La delibera da approvare è complessa, ma di fatto dà il via libera al processo aggregativo».

Un iter che solo a sentirlo dire si presenta lungo e complicato

«Una volta avuto il via libera dai consigli comunali – spiega ancora l’a.d. Sani – i sindaci verranno nelle assemblee societarie e avvieranno il processo. Passati i 60 giorni per eventuali opposizioni, verrà redatto un atto notarile in cui le quattro società si fondono».

Traducendo questo in un calendario, cosa possiamo aspettarci?

«Il passaggio nei 70 consigli comunali dovrebbe occupare tutti fino a settembre, quando pensiamo di fare le assemblee societarie. L’atto di fusione potrebbe avvenire a dicembre, così da essere operativi a inizio 2023».

Quindi almeno fino a dicembre per Publiservizi e le altre tre società non cambia niente.

«Fino alla fusione, le società esistono con tutte le loro funzioni. Poi verranno inglobate nella Multiutility».

Ma Acque Spa che fine farà?

«Sarà della Multiutility al 20%, perché Publiservizi, come le altre società, si porta dietro le sue partecipazioni nella nuova Multiservizi, che quindi avrà il 100% di Alia, il 60% di Publiacqua, il 30% di Toscana Energia, il 39% di Estra e il 20% di Acque Spa. Se entrassero anche Siena e Arezzo, il controllo di Estra salirebbe al 100 per cento. Stesso discorso potrebbe essere fatto per i Comuni del Pisano rispetto ad Acque Spa».

Il Pd dell’Empolese Valdelsa insiste molto sul ruolo di Publiservizi nella Multiutility.

«L’istanza del territorio è ricreare una società che possa avere una cabina di regia unica per come questi territori stanno all’interno della Multiutility. Se contestualmente ricreiamo lo strumento per stare tutti insieme è un valore aggiunto per l’area e per tutti coloro che in questi anni sono stati dentro Publiservizi, comuni che vanno dalla Valdinievole fino a San Gimignano». 

Come si fa?

«Le quote della Multiutility torneranno in mano ai Comuni, ma andrebbe ricreata una società, una holding che gestisca questa partecipazione dei territori nella gestione della Multiutility».

Francesca Cavini

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