Aisa e Coldiretti insieme per migliorare l’impiego del compost di qualità Amelia

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Aisa e Coldiretti insieme per migliorare l’impiego del compost di qualità Amelia

Greenreport

Al via il protocollo d’intesa per la consulenza agronomica

Aisa e Coldiretti insieme per migliorare l’impiego del compost di qualità Amelia

Cherici: «Si riesce a restituite in agricoltura, anche quella biologica, il compost ‘Amelia’ ad un prezzo simbolico di un 1 euro a tonnellata»

Sfalci, potature e scarti organici (Forsu) in entrata al polo aretino di San Zeno, dove la partecipata pubblica Aisa impianti valorizza i rifiuti generati sul territorio, si trasformano nel compost di qualità “Amelia” che da oggi trova il supporto della Coldiretti locali per un impiego sostenibile in agricoltura.

Aisa impianti e Coldiretti Arezzo hanno infatti siglato un nuovo protocollo d’intesa, che prevede l’avvio di un servizio di consulenza agronomica ad hoc per coloro che intendono impiegare Amelia, un ammendante ammesso anche in agricoltura biologica.

«Il servizio – spiega Lidia Castellucci, presidente di Coldiretti Arezzo – persegue obiettivi di sostenibilità ambientale ed economica delle imprese agricole, grazie a questo accordo le nostre aziende potranno infatti usufruire sia di un prodotto molto valido dal punto di vista agronomico che di un servizio di assistenza in grado di valutare con precisione i quantitativi necessari alle coltivazioni, grazie ad analisi chimico fisiche dei terreni, gratuite per i nostri associati».

E alla sostenibilità ambientale, con Amelia, si aggiunge quella economica: «Siamo molto felici di questo protocollo di intesa perché grazie a Coldiretti si riesce a restituite in agricoltura, anche quella biologica, il compost ‘Amelia’ ad un prezzo simbolico di un 1 euro a tonnellata – argomenta il presidente di Aisa impianti, Giacomo Cherici – Questo è possibile grazie a Verde 70, impianto di compostaggio di Zero spreco che a sua volta è alimentato dalla linea termica (per la termovalorizzazione dei rifiuti secchi non riciclabili meccanicamente, ndr), e che quindi non ha costi di alimentazione, si autoalimenta. Questo fa si che si possa adottare questo prezzo significativo, e che consente di reimmettere nei terreni quella sostanza organica che purtroppo manca. Il livello di humus nei terreni sfruttati intensivamente è nell’ordine di pochi centimetri, mentre nella riserva di Sasso Fratino è anche di un metro. Per cui abbiamo messo accanto a Verde 70 il Bosco Fratino, che simboleggia la capacità dell’impianto di catturare CO2, in una quantità equivalente a quella di un bosco da 30 ettari in un anno».

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