Altre due ecoballe recuperate sul fondo del golfo di Follonica

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Il Tirreno

Piombino. Altre due ecoballe di combustibile solido secondario issate a bordo di nave Caprera, recuperate dal Gruppo operativo subacquei della Marina Militare. Il totale dall’inizio delle operazioni di Protezione civile sale a otto.Tre unità navali specializzate, e gli assetti della Guardia costiera dal 5 agosto hanno iniziato le operazioni attese da cinque anni. Dal 23 luglio 2015 quando il cargo IVY, all’epoca battente bandiera della isole Cook, disperse 56 ecoballe, ovvero 63mila chili di plastiche eterogenee di combustibile solido secondario (Css), tra quelle collocate sul ponte delle 1.888 trasportate, caricate al porto di Piombino e dirette al porto di Varna in Bulgaria per essere incenerite in un cementificio. Sul fondale del golfo di Follonica ne restavano 40, al netto di quelle spiaggiate o finite nel sacco delle reti di pescherecci. Le otto recuperate segnano i primi risultati dell’attività affidata al capo della Protezione civile nazionale Angelo Borrelli a cui dal 22 luglio il Consiglio dei ministri, su proposta del presidente Giuseppe Conte, ha affidato il coordinamento delle operazioni per superare lo stato di emergenza, deliberato nella stessa seduta, dovuto a quelle migliaia di chili di plastiche. Continuano le operazioni di ricerca e recupero delle ecoballe. Le tre unità specializzate della Marina militare e gli assetti della Guardia costiera, coordinati dal dipartimento della Protezione civile, proseguono nella loro attività di investigazione, identificazione, mappatura e recupero dei restanti rifiuti presenti sui fondali. È del 14 agosto l’ordinanza numero 55 della Capitaneria di porto, in vigore da Ferragosto, che allarga l’area in cui è in vigore, dall’alba al tramonto, il divieto di navigazione, pesca e qualunque altra attività interessata dalle operazioni delle navi della Marina militare. Tra l’altro dispone l’obbligo di rispettare la distanza di un miglio dalle navi. Sul fronte del porto, invece, è stata allestita l’area, individuata con il supporto dell’Autorità di sistema portuale del mar Tirreno Settentrionale, per lo stoccaggio temporaneo che ospita i rifiuti fino al conferimento in discarica che rientra nelle competenze della Regione Toscana. È partita anche la macchina amministrativa per i pagamenti dei conti pendenti della precedente gestione commissariale, tra questi i costi sostenuti dai pescherecci per riportare in porto l’ecoballe finite nel sacco delle loro reti, quelli sostenuti dal Comune di Piombino e dalle imprese intervenute per il recupero e la custodia in questi anni. Il ristoro è previsto esplicitamente nel decreto della presidenza del Consiglio dei ministri del 22 luglio, in linea con l’impegno preso dal precedente commissario straordinario l’ammiraglio ispettore Aurelio Caligiore che oggi siede al Comitato tecnico e di indirizzo di cui si avvale il capo dipartimento della Protezione civile nazionale Borrelli per definire i piani degli interventi necessari per fronteggiare l’emergenza. — M.M.

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