Arriva dallo spazio la soluzione all’emergenza dello smaltimento dell’immondizia 

Ecco come si produce il compost
30 Gennaio 2020
Tari, rinviare le nuove tariffe al 2021
31 Gennaio 2020
Mostra tutti gli articoli

Arriva dallo spazio la soluzione all’emergenza dello smaltimento dell’immondizia 

Italia Oggi

L’algoritmo che vince i rifiuti

Il riscatto del Sud che adesso punta sull’innovazione

di Carlo Valentini

Dai satelliti ai rifiuti, a colpi di algoritmi. Andrea De Pasquale, diplomato in microelettronica al Politecnico di Bari, decise 20 anni fa che anche la Basilicata avrebbe potuto avere punte d’eccellenza nell’innovazione e a Matera allestì un ufficio dove incominciò a lavorare sugli algoritmi, fino a trovare ciò che cercava: un algoritmo in grado di tradurre in immagini, con una definizione e una precisione fino a quel momento inesistenti, i segnali che dal cielo i satelliti mandavano a terra. In poco tempo è diventato fornitore delle principali imprese che mettono in orbita i satelliti.

Adesso ha avviato un’altra scommessa: trasferire quell’esperienza spaziale su un terreno tutto terrestre per risolvere uno dei problemi che più angustiano molte città, a cominciare dalla Capitale, quello della mondezza. La sua società, Innova, ha ancora sede a Matera, 20 occupati quasi tutti laureati, un fatturato che si avvicina ai 2 milioni. È la storia di chi non ha voluto lasciare il Sud e testardamente è riuscito a dimostrare che anche in aree dimenticate dalle vie di comunicazione e dalla politica è possibile costruire un piccolo gioiello made in Italy, da fare invidia alla Silicon Valley: là ci sono migliaia di ricercatori e investimenti mastodontici, qui c’è un mix di genialità e fantasia, con qualche soldo preso in prestito. Ma se gli americani vogliono che il loro satellite (quanto a immagini) funzioni al meglio debbono venire a Matera. E qui dovrà venire anche Virginia Raggi se vuole togliere l’immondizia dalle strade, immagine che squalifica una Capitale.

Dice De Pasquale: «L’idea di partenza è che per una corretta gestione dei rifiuti occorre che vi sia una strategia globale, cioè gli utenti, i cassonetti, i camion, il monitoraggio della raccolta differenziata, i rifiuti speciali debbono essere tasselli di un unico mosaico. Solo in questo modo è possibile un corretto approccio al problema e anche un risparmio sia per gli utenti che per il gestore. Noi censiamo gli abitanti di un Comune e attraverso un sistema di algoritmi e di sacchetti col codice a barre con cui essi debbono conferire i vari tipi di rifiuti conosciamo i comportamenti di ciascuno e quindi possiamo verificare se ci sono anomalie, per esempio un consumo eccessivo (ci può essere un B&B clandestino) o troppo morigerato (vengono abbandonati?). I codici sui sacchetti vengono letti automaticamente sia dall’operatore che li ritira sulla strada che dal camion che li raccoglie dal cassonetto. Quindi è possibile sapere in ogni momento la quantità e qualità del rifiuto prelevato e caricato e il luogo. La centrale operativa può quindi gestire al meglio la programmazione degli itinerari e la tempistica della raccolta. Anche per i rifiuti speciali assicuriamo la tracciabilità dal momento del prelievo a quello dello smaltimento.

Domanda. È già stato messo in pratica questo sistema?

Risposta. Il prototipo lo abbiamo realizzato a Bitetto, 12 mila abitanti, in provincia di Bari. In poco tempo la differenziata è arrivata all’80% e da quest’anno vi sarà un notevole risparmio per i virtuosi, cioè chi rispetta il calendario di raccolta ma conferisce meno frequentemente, prenota il ritiro di rifiuti ingombranti o segnala problemi al gestore e così via. Dopo Bitetto abbiamo realizzato questo sistema finora in 140 Comuni per quasi 2 milioni di abitanti (tra poco si aggiungerà Matera, la nostra città) e le assicuro che in tutti è avvenuto il miglioramento del servizio e un consistente risparmio, tanto che anche dall’estero hanno incominciato a venire a visionare questo metodo che unisce algoritmi e codici a barre in un software d’avanguardia.

D. È un modo anche per responsabilizzare l’utente…

R. Ogni utente può scaricare un’App e verificare il proprio (solo il proprio, per tutela della privacy) comportamento, al quale viene assegnato un punteggio che determina l’imposta da pagare.

D. Quanto costa questo sistema?

R. Circa l’1% del costo che un comune sostiene per la gestione dei rifiuti.

D. Dal satellite è possibile controllare la situazione dei rifiuti?

R. Non rientra nel nostro progetto, crediamo nella prevenzione e nel corretto comportamento degli utenti, perché quando si individuano rifiuti abbandonati raramente si risale ai responsabili. In ogni caso a dicembre è stato lanciato il primo satellite di nuova generazione e noi riusciamo a vedere anche un sacchetto d’immondizia lungo la strada di una città.

D. Come mai il problema dei rifiuti, pensiamo a Roma, appare quasi irrisolvibile?

R. A volte manca un disegno complessivo, c’è incomunicabilità tra chi raccoglie, chi trasporta, chi smaltisce, altre volte i sindacati intervengono impedendo di semplificare, poi ci sono gli impianti di conferimento che spesso sono privati e quindi hanno logiche diverse dalla pubblica utilità. Sarebbe positivo avviare un piano di costruzione di impianti pubblici, con le tecnologie di oggi sono meno inquinanti degli autocarri che trasportano rifiuti lungo la penisola.

D. Che cosa unisce lo spazio, e i satelliti, all’immondizia?

R. Beh, si tratta sempre di controllo e monitoraggio del territorio, la nicchia in cui ci siamo specializzati. Siamo un esempio di piccola azienda ad alto valore aggiunto e con forti legami internazionali, sia sul piano della ricerca che delle diffusione dei propri prodotti. I nostri committenti sono le agenzia spaziali italiana ed europea. Di quella italiana (Asi) e Leonardo siamo partner pure nel programma Cosmo-SkyMed, i nostri software e algoritmi garantiscono la migliore focalizzazione dei dati in modalità spotlight per alta e altissima risoluzione. Abbiamo sviluppato anche know-how nel settore dell’infomobilità, in particolare per i sistemi basati sulla navigazione satellitare Gps e Galileo, che consentono il monitoraggio di mezzi nei settori della logistica, del trasporto pubblico e privato, adesso con InnovaAmbiente cerchiamo di immettere tecnologia informatica in un comparto, quello dei rifiuti, che merita di essere affrontato in modo innovativo e risolutivo. E noi da Matera andremo, anche su questo, alla conquista dell’Europa.

Chiamaci
Raggiungici