Codice ambientale, si corre ai ripari per allineare le norme

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Codice ambientale, si corre ai ripari per allineare le norme

Italia Oggi

Codice ambientale, si corre ai ripari per allineare le norme

Dopo l’ampio restyling del dlgs 152/2006 operato nel 2020, mediante il dlgs 116/2020, per recepire le disposizioni Ue sulla disciplina dei rifiuti contenute nelle direttive “Pacchetto economia circolare”, il legislatore nazionale è tornato a incidere sul Codice ambientale. E lo ha fatto mediante il nuovo dlgs 213/2022 (pubblicato sulla G.u. dell’1/6/2023 e in vigore dal 16/6), decreto adottato per introdurre disposizioni “integrative e correttive” al recepimento del 2020 ma che interviene su un novero più ampio di disposizioni.

Adeguamento al nuovo sistema di tracciabilità rifiuti. Il dlgs 213/2022 rivede il tenore del dlgs 152/2006 e del dl 135/2018 (istitutivo del Rentri) per sincronizzare le disposizioni relative al nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti in vigore dal 15 giugno (si veda l’altro articolo in pagina).

Regime di particolari rifiuti. Altra novità è il cambio di rotta sui rifiuti da costruzione e demolizione, con l’uscita dal novero degli urbani di quelli “prodotti nell’ambito di attività d’impresa”. Entrano nel Codice ambientale i rifiuti “prodotti dai materiali che hanno avuto contatto con materiale esplosivo”, in disuso o meno. I rifiuti oggetto di raccolta differenziata non potranno essere smaltiti per incenerimento, a eccezione di quelli derivanti da operazioni di trattamento per i quali tale modalità risulti migliore dal punto di vista ambientale.

Elenco dei rifiuti. Il dlgs 213/2022 reintroduce nell’allegato D alla parte quarta del dlgs 152/2006 i capitoli recanti “Definizioni”, indicazioni per “Valutazione e classificazione” dei rifiuti e relativo “Indice” dell’elenco, capitoli previsti dalla normativa Ue (decisione 2000/532/Ce e successive modifiche) ma ablati dal dl 77/2021 creando criticità nel percorso della corretta classificazione dei residui. Con l’intervento “correttivo” il legislatore nazionale non ha tuttavia posto rimedio ad alcuni disallineamenti tra i codici nazionali e quelli europei di particolari rifiuti introdotti dal dlgs 116/2020, che permangono.

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