Compostabile e realizzata senza una goccia di petrolio: BioBottle strizza l’occhio all’ambiente

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Compostabile e realizzata senza una goccia di petrolio: BioBottle strizza l’occhio all’ambiente

La Nazione – Economia&Lavoro

Compostabile e realizzata senza una goccia di petrolio: BioBottle strizza l’occhio all’ambiente

Grazie a un biopolimero che si ricava dalla naturale fermentazione delle piante

VINADIO /Cuneo) Per Sant’Anna la sostenibilità è molto più di un semplice slogan, oggi molto di moda, o di una dichiarazione d’intenti. È piuttosto un valore infuso nella mission aziendale fin dalla fondazione. Ma l’accelerazione decisiva sulla strada del green avviene alla fine del 2008 e porta il nome di Bio Bottle, la prima bottiglia al mondo di acqua minerale da 1,5 litri rivolta al mass market confezionata in una bottiglia biodegradabile e compostabile, realizzata con un biopolimero di origine vegetale, che non contiene neanche una goccia di petrolio. Laddove la tendenza generale dei produttori del beverage è stata di alleggerire gradualmente la quantità di plastica contenuta negli imballaggi, con BioBottle Acqua Sant’Anna si è lanciata in una vera e propria rivoluzione del packaging, sfruttando le caratteristiche di un particolare biopolimero che si ricava dalla naturale fermentazione degli zuccheri contenuti nelle piante. Oltre all’evidente risparmio di risorse non rinnovabili e all’abbattimento di emissioni in fase di produzione, i numerosi test di laboratorio effettuati sul prodotto hanno dimostrato che questo materiale garantisce all’acqua una conservazione che preserva al meglio le caratteristiche organolettiche, poiché il contenitore è assolutamente naturale e rispetta la naturalezza del contenuto. L’azienda piemontese continua ad investire in ricerca e sviluppo su questo prodotto: dopo aver realizzato anche l’etichetta interamente in PLA, con il medesimo materiale della bottiglia, ora sta studiando di fare lo stesso anche con il tappo e il collarino, ultimo step per arrivare al primo pack del settore 100% biodegradabile. I vantaggi sono numerosi: produrre il PLA, anziché le plastiche tradizionali, permette un risparmio di oltre il 50% di energie non rinnovabili e l’abbattimento del 60% dell’emissione di CO2. Nel processo produttivo in stabilimento, si risparmia il 60% di energia nella fase di essiccazione del granulo (con cui vengono prodotte le preforme delle bottiglie), fino al 30% in fase di fusione e addirittura il 70% nel raffreddamento delle preforme. In definitiva, BioBottle è una bottiglia che nasce nella natura e muore nella natura. Il PLA scelto da Sant’Anna, infatti, è totalmente bio: all’origine, perché deriva da una fonte naturale e rinnovabile, e alla fine, perché è compostabile, ovvero si può conferire nella raccolta dell’organico e negli appositi siti di compostaggio industriale. In meno di 80 giorni sparisce senza lasciare traccia del suo passaggio nell’ambiente. Bio Bottle ha ottenuto il marchio Cic di prodotto compostabile dal Consorzio Italiano Compostatori. a. r.

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