Greenreport
Rifiuti, nell’ultimo anno Sei Toscana ne ha gestite 526.571 tonnellate. Differenziata a +5%
Investiti 18 milioni di euro, i dipendenti salgono a quota 1.006. Bilancio in utile di 400mila euro
Sei Toscana, il gestore unico dei servizi di igiene urbana nei 104 Comuni dell’Ato Toscana sud, nel corso del 2019 ha gestito complessivamente 526.571 tonnellate di rifiuti urbani e assimilati in un bacino di più di 900.000 abitanti, con una produzione pro-capite media intorno ai 585 kg\ab. La percentuale di raccolta differenziata è di 46,45% con una crescita di quasi 5 punti rispetto al 2018.
A comunicarlo è direttamente l’azienda, il cui Cda ha approvato oggi il progetto di bilancio dell’esercizio 2019 – che sarà portato all’approvazione dei soci il prossimo 27 luglio – con un utile pari a 412.369 euro. All’interno di questo bilancio ci sono investimenti che hanno portato a una rivoluzione (ancora in corso) nei servizi sul territorio in particolare per quanto riguarda la raccolta differenziata.
Nel 2019 sono stati fatti investimenti per un valore totale di circa 18 milioni di euro che hanno consentito di realizzare interventi su attrezzature (circa 13 milioni, in particolar modo sulle nuove tecnologie per i contenitori ad accesso controllato) e strutture adibite alla raccolta (centri di raccolta, stazioni ecologiche, cantieri e sedi operative per più di 2 milioni). Investimenti realizzati anche per l’acquisto di nuovi mezzi (per poco meno di 1 milione di euro) che fanno salire a 964 il numero di veicoli della flotta aziendale e per lo sviluppo e il potenziamento delle piattaforme tecnologiche (software e hardware) per circa 700mila euro.
A livello di forza-lavoro, Sei Toscana conta al 31 dicembre 2019 su 1066 dipendenti (con l’assunzione di 50 persone grazie all’accordo stipulato con le organizzazioni sindacali per la stabilizzazione dei precari).
Uno stato dell’arte in positivo, dunque, fotografato in un momento di grande rilievo per la società e dunque anche per il territorio dove esercita i propri servizi di igiene urbana. Si è infatti conclusa pochi giorni fa, con l’offerta vincente avanzata dalla multiutility Iren, la gara per la vendita di Unieco Ambiente, che attraverso Sta spa entra adesso nella compagine di Sei Toscana.
«Un’operazione industriale condotta da una delle più grandi utilities nazionali va letta in termini positivi. Bisognerà vedere come il nuovo socio si rapporterà con il territorio – commenta oggi Leonardo Masi, presidente di Sei Toscana, al quotidiano locale de La Nazione – Tramite Sta oggi Iren avrebbe più del 33% di Sei Toscana. C’è quel 6-7% di quote che balla, oggetto di contenziosi e sequestri giudiziari, con le rivendicazioni di Ecolat e Cooplat. Un valzer complicato, in ogni caso Sta è il socio industriale più forte. Due anni fa eravamo una società commissariata, i bilanci erano in perdita e le liti tra soci una costante. Oggi il clima è più sereno, spero che Iren contribuisca al cambiamento dei rapporti. Per la Toscana meridionale è un’occasione staordinaria».