Dai rifiuti zero ai termovalorizzatori

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Dai rifiuti zero ai termovalorizzatori

La Nazione, Cronaca Toscana

“Serve una svolta”. Ma è già guerra

di Luigi Caroppo

FIRENZE Si va dalla ricetta rifiuti zero al piano per fare tre termovalorizzatori in Toscana: il panorama politico che si affaccia alla verifica elettorale va da un capo all’altro. Certo è che sia a sinistra che a destra, centro compreso, si vuole mettere mano alla legge regionale per la gestione dei rifiuti. Si parte da un caposaldo ormai storicizzato: il termovalorizzatore di Case Passerini, nella piana fiorentina non si farà come hanno deciso sentenze e politica (di maggioranza). E poi? Il piano regionale di Rossi punta alla raccolta differenziata da far diventare un’eccellenza in tutte le città toscane, a nessun ’termo’, al ricorso minimo alle discariche e all’accordo con Eni per la realizzazione di una bioraffineria per rendere risorsa gli scarti ’migliori’ riutilizzabili. I dubbi sono molti a partire proprio dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani che funziona a macchia di leopardo (un esempio virtuoso è Prato con la raccolta porta a porta). Tommaso Fattori, candidato presidente per ’Toscana a sinistra’ ribadisce: «Economia circolare e strategia rifiuti zero, recuperando materia dai rifiuti con nuove tecnologie e chiudendo via via gli inceneritori della nostra regione». Un modello europeo: « Servono impianti tecnologicamente avanzati e verdi per la selezione dei rifiuti con trattamento meccanico biologico, impianti di riciclo, di recupero e riutilizzo di materia, impianti di compostaggio per riciclare i rifiuti organici che possano diventare fertilizzante o biometano». Rifiuti zero? «Non è un’utopia ma una strada obbligata, capace tra l’altro di creare nuove economie e migliaia di posti di lavoro in Toscana». Dal Movimento 5 Stelle Irene Galletti, candidata governatrice ripete: «L’economia circolare non si fa con gli inceneritori. Giani e il Pd dicono bugie sui rifiuti. E la Lega non sa di cosa parla. Non è vero che per abbassare la tariffa della Tari servono gli inceneritori. Questa è solo una scusa per mantenere in vita un modello di gestione superato». E annuncia battaglia vera e propria: «Se Giani intende prevaricare i cittadini della costa livornese ancora una volta, la piana di Stagno diventerà la nostra Tienanmen. Ci opporremo senza sosta a questa imposizione, fino a che il progetto non verrà abbandonato, proprio come quello di Case Passerini». Il candidato del centrosinistra Eugenio Giani ha un piano articolato sull’ambiente: «Energie rinnovabili, geotermia, auto elettriche, un percorso ciclabile lungo la Via Francigena. Credo nella sostenibilità ambientale e penso che il tema non sia lo smaltimento ma la trasformazione dei rifiuti in materiali utili a nuovi cicli produttivi, riducendo così la tariffa per i cittadini e creando nuovi posti di lavoro. Sul progetto del gassificatore Eni a Livorno decideremo con sindaci e cittadini». Ma pensa anche alla realizzazione di un termovalorizzatore di ultima generazione con impatto zero o quasi. Susanna Ceccardi, candidata presidente per il centrodestra ha un ribaltone in mente: legge della giunta Rossi da buttare e non da riciclare e un termovalorizzatore per ogni maxi area toscana «per abbattere i costi della Tari». I termovalorizzatori, sottolinea, «non sono stati costruiti per incapacità politica. Bisogna chiudere tutti i vecchi inceneritori. Propongo un termovalorizzatore di nuova generazione per ogni ambito territoriale ottimale perché ognuno si deve smaltire i propri rifiuti, è un principio di federalismo ambientale ed economico».

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