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Dalle Mura alle Strillaie Non perdiamo l’occasione aperta dai fondi europei

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

Dalle Mura alle Strillaie

Non perdiamo l’occasione aperta dai fondi europei

Quattro progetti per il rilancio del territorio. Li propone Gac (Grosseto al centro), che scrive una lettera aperta firmata dal vicepresidente Paolo Pisanelli al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, e per conoscenza agli onorevoli Roberto Berardi, Mario Lolini, Elisabetta Ripani, Luca Sani, all’assessore regionale Leonardo Marras, al Presidente della Provincia di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ai cittadini. «Oltre 200 miliardi dovranno essere gestiti per poter rimettere in piedi il nostro Paese e rilanciarlo», spiega Gac che si dice «preoccupata e meravigliata del fatto che, a due mesi dal termine ultimo per presentare i progetti, nessuno dei rappresentanti maremmani in Parlamento né chi detiene responsabilità di governo sul nostro territorio abbia ancora informato i cittadini circa le proposte in essere per il nostro futuro». Ma ecco le proposte di Gac. La prima riguarda l’adeguamento delle Mura medicee e il rilancio del centro urbano. «L’obiettivo è quello di portare un numero sempre crescente di visitatori a Grosseto attraverso l’offerta di prodotti ed eventi di qualità, rianimare le attività del centro e promuovere sui mercati esteri le produzioni agroalimentari del territorio. È necessario investire nell’adeguamento degli spazi delle Mura affinché tra le varie funzioni si affermi quella di infrastruttura logistica in cui sviluppare eventi di caratura regionale e nazionale e almeno un evento di rilevanza internazionale. Per raggiungere tali obiettivi Gac ritiene che l’amministrazione dovrebbe dare seguito anche alle precedenti proposte: “Centro storico vetrina del gusto della Maremma”, “Studenti nordamericani a Grosseto”, “Festival internazionale per Grosseto e la Maremma”, e “Rifacimento del pavé dell’intero centro storico” e “Mura agli studenti”». La seconda proposta riguarda «l’interramento della ferrovia e la creazione di un “nodo intermodale” dei turismi ambientali. L’obiettivo è di candidare la città di Grosseto a diventare “la porta della Maremma”, terminale di coordinamento dei percorsi di valorizzazione della provincia, consentendo a chi arriva a Grosseto in treno di ripartire in bici o essere accompagnato (navette) ai luoghi da cui percorrere il territorio a cavallo, in kayak o in barca e viceversa, tramite l’accesso alle informazioni e l’attivazione dei servizi a supporto del cambio di modalità di spostamento. Se si interrasse la ferrovia – anche in funzione della futuribile realizzazione della linea di alta velocità sul versante tirrenico – si recupererebbero circa 35 ettari di area verde e le due parti di Grosseto, oggi separate dal passante ferroviario, finalmente si riunirebbero. A qual punto, si potrebbe realizzare in superficie il terminale di scambio tra i vari tipi di trasporto e turismi con il resto del territorio. In continuità, andrebbero realizzati dei parcheggi di interscambio, mentre il centro urbano andrebbe collegato con il reticolo della “viabilità minore”, attuando le proposte già esistenti per i percorsi ciclopedonali ed equestri. Il progetto di interramento della ferrovia è già esistente ad opera di professionisti grossetani e potrebbe fare da pilota per altre città». La terza proposta riguarda il «polo scientifico di specializzazione post universitaria sulla vulnerabilità del paesaggio mediterraneo. L’obiettivo è di attrarre e sviluppare competenze specializzate da rilanciare sul mercato dell’intero bacino mediterraneo». La quarta proposta riguarda la «riconversione dell’impianto di gestione di rifiuti delle Strillaie. Obiettivo abbattere le emissioni riducendo al minimo la frazione di rifiuto indifferenziato attualmente smaltita tramite incenerimento, massimizzando la quantità e la qualità della frazione differenziata dei rifiuti, recuperando e valorizzando i materiali». L’appello al presidente della Regione Giani è che possa fare sintesi tra gli amministratori e le forze politiche locali invitandole a unirsi con i cittadini per varare un “Piano Maremma” che rilanci il territorio.

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