Diesel e benzina, addio dal 2035 Via libera al regolamento europeo. Pichetto Fratin: chiederemo l’ok sui biocarburanti

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Diesel e benzina, addio dal 2035 Via libera al regolamento europeo. Pichetto Fratin: chiederemo l’ok sui biocarburanti

Corriere della Sera
Diesel e benzina, addio dal 2035
L’Italia si astiene: riaperto il dialogo
Via libera al regolamento europeo. Pichetto Fratin: chiederemo l’ok sui biocarburanti
Francesca Basso

BRUXELLES L’Ue dice addio dal 2035 alle auto e ai furgoni nuovi con motore a scoppio a diesel e benzina
aprendo la strada alla mobilità elettrica. Faranno eccezioni le auto alimentate con i carburanti sintetici, come
chiesto dalla Germania, che ha portato avanti la battaglia per salvare gli e-fuels. Nessuno spiraglio per i
biocarburanti difesi dall’Italia: per la Commissione non sono neutri in termini di emissioni. Il Consiglio Energia
ieri ha votato a favore del regolamento sulle emissioni di CO2 delle auto e dei furgoni nuovi dal 2035. Con la
pubblicazione in Gazzetta Ufficiale entrerà in vigore.
L’Italia, dopo aver sostenuto la posizione del no al regolamento per diverse settimane creando le premesse
per una minoranza di blocco e aprendo la strada al negoziato della Germania con la Commissione, alla fine
si è astenuta insieme a Bulgaria e Romania mentre la Polonia ha votato contro. Il ministro Gilberto Pichetto
Fratin ha spiegato che l’Italia «si è astenuta perché ha apprezzato il cambiamento di direzione da parte della
Commissione Ue nell’accogliere la possibilità di immatricolare anche motori endotermici dopo il 2035».
Inoltre secondo il ministro Pichetto Fratin ha pesato «l’apertura che c’è stata per una valutazione sulla
neutralità tecnologica» che «potrà essere dimostrata in merito anche ai biocarburanti, in una valutazione
anche prima del 2026», anno in cui è già prevista una clausola di revisione del regolamento. La commissaria
all’Energia Kadri Simson, in conferenza stampa, ha spiegato che la questione dei biofuels «è stata sollevata
negli ultimi giorni, ma la nostra intenzione in questo processo non era di riaprire l’accordo già negoziato,
bensì dare le necessarie assicurazioni sull’attuazione, per consentire che il voto andasse avanti con
successo». Ha anche aggiunto che «ci aspettiamo che il dibattito con gli Stati sull’implementazione
dell’accordo continui, la Commissione agirà nel pieno rispetto del mandato legislativo».
La politica del «no» generalmente non paga in Europa. Grazie all’Italia, la Germania era diventata l’ago della
bilancia nella votazione in Consiglio. Berlino così ha chiesto e ottenuto rassicurazioni sulla possibilità di
usare gli e-fuels anche dopo il 2035. La Commissione ha fatto una dichiarazione in cui si impegna a
legiferare «esclusivamente» sui «carburanti rinnovabili di origine non biologica», dando una lettura restrittiva
di quello che era già previsto nel regolamento, in cui si parla genericamente di «combustibili neutri in termini
di emissioni di CO2». Per il ministro dell’Industria Adolfo Urso «solo grazie all’Italia è stato possibile riaprire
nell’Ue un dialogo non ideologico» e «questa decisione porta con sé una certezza: il motore endotermico
sopravvivrà».

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