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Distretto economia circolare, il piano di Alia

Il gestore dei rifiuti e i suoi partner hanno inviato alla Regione un progetto da 365 milioni di euro da realizzare al Terrafino

EMPOLII ’giochi’ si sono chiusi ieri e adesso sono definiti i progetti di Alia Servizi Ambientali e dei suoi partner Maire Tecnimont-NextChem, Scapigliato, Suez e Zignago Vetro, per rispondere all’«avviso pubblico esplorativo» della Regione dedicato alle imprese per la realizzazione di impianti di recupero e riciclo che garantiscano il completamento del ciclo dei rifiuti con tecnologie innovative. In altre parole, cosa potrebbe accadere se il progetto che il pool di aziende del settore ha elaborato per Empoli al Terrafino venisse accolto dalla Regione Toscana. E’ denominato “Waste to methanol/H2“ il distretto circolare di Empoli progettato da Alia insieme a soggetti industriali leader a livello internazionale, un “distretto con tecnologie rinnovabili e un impianto di riciclo chimico, che tratta gli scarti degli impianti di trattamento dei rifiuti da raccolta differenziata e gli scarti di lavorazione del rifiuto indifferenziato residuo, trasformandoli in metanolo e con possibilità di produzione di idrogeno. Tratterà circa 192.000 tonnellate l’anno e il costo di realizzazione è stimato in 365 milioni di euro. I rifiuti daranno vita a nuovi prodotti circolari: il metanolo ottenuto è un vettore energetico e può essere utilizzato sia nella produzione di biocarburanti sia nei cicli produttivi dell’industria chimica“. Come già anticipato a “La Nazione“ dal sindaco di Empoli Brenda Barnini, il distretto di economia circolare al Terrafino prevede una forte integrazione con le filiere già presenti del vetro e della carta. Nell’elaborazione dei progetti da presentare alla Regione, fanno sapere Alia e i suoi partner, si “è lavorato per individuare le migliori tecnologie esistenti sul mercato per innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale e costruire proposte supportate dalle competenze e dalla esperienza di una solida rete di partner industriali e tecnologici“. Obiettivo dichiarato, creare un sistema impiantistico dove, insieme al consolidamento delle filiere di riciclo, si possano trasformare i rifiuti residui e gli scarti in matrici energetiche, come i biocombustibili a carbonio riciclato, in nuovi polimeri da reimmettere nel sistema produttivo, garantendo la chiusura del processo “end of waste” (fine dello spreco ndr).Questa “alleanza per l’economia circolare”, costituita da Alia, Maire Tecnimont-NextChem, Scapigliato, Suez, Zignago Vetro ha elaborato ben tre progetti denominati “Distretti Circolari sulla base del modello progettato da Nextchem” , cioè poli integrati di tecnologie rinnovabili e della chimica verde, per il riciclo chimico, polimeri riciclati, prodotti chimici, idrogeno e carburanti a basso contenuto carbonico, riciclando la plastica e recuperando rifiuti non riciclabili meccanicamente che ad oggi la Toscana conferisce in discarica, nei termovalorizzatori o spedisce all’estero con notevoli costi ambientali ed economici per i contribuenti. Oltre alla novità costituita dai progetti stessi, c’è da evidenziare anche il fatto che le aziende coinvolte nell’alleanza per l’economia circolare hanno deciso, già in questa fase di elaborazione delle proposte, di avviare un preventivo livello di confronto con le amministrazioni e i decisori rilevanti, per fornire le indicazioni utili sulle potenzialità e le caratteristiche del progetto, le compatibilità ambientali, il piano di investimenti e le ricadute attese per i territori. In sintesi, a ora si tratta di proposte e studi di fattibilità che, nelle fasi successive, Alia e i partner hanno intenzione di presentare con un “metodo nuovo e partecipativo”, che prevede il coinvolgimento attivo delle comunità in tutte le fasi di presentazione e condivisione dei progetti con i territori e le amministrazioni. «Saranno individuati – fa sapere Alia – appropriati percorsi di presentazione, ascolto e concertazione che consentiranno un’analisi puntuale circa le tecnologie impiegate, l’inserimento paesaggistico, le emissioni, gli investimenti, gli occupati diretti e indiretti, i benefici per le filiere locali e per i territori». Oltre a quello di Empoli, sono stati presentati i progetti per altri due distretti di economia circolare: quello di Rosignano Marittimo che tratterà circa 256.000 tonnellate l’anno di rifiuti, con un costo di realizzazione stimato in 440 milioni di euro, e quello di Pontedera, che tratterà circa 256.000 tonnellate l’anno e con un costo di realizzazione stimato in 385 milioni di euro.

Francesca Cavini

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