Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba
Il gruppo di Genova ha già un’operazione in corso: entro la fine del mese sarà il socio di maggioranza in Wecologistic
Eco Eridania vuole sbarcare a Piombino
Formulata l’offerta per gestire Rimateria
Manolo Morandini, Piombino. Il futuro di Rimateria potrebbe passare da Genova. Sul tavolo della curatrice fallimentare dell’impresa di Ischia di Crociano Francesca Ozia c’è la proposta di subentro nella gestione, con la formula dell’affitto di ramo d’azienda, di Eco Eridania Spa, che è tra i maggiori gruppi nazionali nei servizi di raccolta, trasporto, stoccaggio e smaltimento di rifiuti di origine sanitaria e industriale. Eco Eridania sta puntando sulla copertura geografica nazionale, attraverso la costituzione di diverse sedi operative dislocate sul territorio. È dello scorso anno l’acquisizione in Toscana di Tecnoambiente Spa, piattaforma per il trattamento dei rifiuti speciali di origine industriale pericolosi e non pericolosi, solidi e liquidi, che ha sede operativa a San Miniato. Il gruppo genovese ha imboccato la strada per un importante sviluppo anche nel settore dei rifiuti industriali. L’obiettivo è quello di ampliare la gamma dei servizi già offerti nel settore dei rifiuti sanitari, ospedalieri e delle micro-raccolte. Una realtà di 11 società, 33 filiali dislocate in tutta Italia, 15 impianti di stoccaggio, quattro termovalorizzatori, due impianti di sterilizzazione, quattro piattaforme di trattamento e un depuratore, e 1.400 dipendenti. Al netto di Rimateria c’è già un’operazione che è prossima alla chiusura e interessa Piombino. Entro la fine del mese dovrebbero completarsi le procedure per fare di Eco Eridania il socio di maggioranza di Wecologistic, con una quota di capitale del 75 per cento. Il restante 25 per cento nella società resterebbe in mano a Permare Srl. A Wecologistic fa capo l’impianto di razionalizzazione, gestione e trattamento di rifiuti speciali, pericolosi e non, realizzato a Ischia di Crociano e attivo da giugno 2020. Che l’interesse di Eco Eridania per gli impianti Rimateria sia più che fondato lo dimostrano i passi fatti il 20 luglio. I rappresentanti del gruppo hanno incontrato prima il sindaco di Piombino Francesco Ferrari e gli assessori Giuliano Parodi e Carla Bezzini. A ruota i rappresentanti sindacali di Rimateria. E c’è stata anche una visita alla discarica di Ischia di Crociano dove ad aprire le porte è stato l’ex presidente Rimateria Francesco Pellati. Stando alle voci di corridoio si deve a lui il filo diretto con i vertici del gruppo genovese. Il punto di caduta che potrebbe portare progressivamente Rimateria nella galassia Eco Eridania starebbe nella cornice del piano di concordato in continuità, già approvato dal tribunale di Livorno e saltato in corso d’opera per la decisione dei soci privati Navarra e Iren Ambiente di non garantire la liquidità che si erano impegnati a mettere nell’operazione. Lo sbarco darebbe nuovo impulso ai lavori di risanamento del sito e creerebbe i presupposti per presentare una nuova richiesta di autorizzazione integrata ambientale per il rialzo del Cono rovescio e la riprofilatura e rialzo della discarica ex Lucchini, che rappresentano l’orizzonte industriale dell’azienda.
Esercizio provvisorio c’è il tavolo in Regione
Piombino. L’interessamento concreto di Eco Eridania a Rimateria ad oggi è anche l’unico. E di certo sarà sul tavolo dell’incontro di oggi tra la curatrice Ozia e i rappresentanti di Regione Toscana e Comune di Piombino, in cui si dovrebbe valutare l’ipotesi dell’esercizio provvisorio dell’azienda. La procedura fallimentare prevede un arco di 120 giorni e già più di un mese è stato bruciato. Dal 14 giugno i rapporti di lavoro dei 41 addetti dell’azienda, a cui fa capo la gestione della discarica di Ischia di Crociano, sono sospesi. In pratica, sono tutti a casa senza retribuzione. Anche chi ha continuato a operare per garantire la sicurezza dell’impianto con la gestione del percolato e del biogas lo ha fatto senza alcuna garanzia che il lavoro prestato venga retribuito. Lo scenario resta carico di incognite. Tra l’altro con la sospensione dei rapporti di lavoro non è possibile l’accesso agli ammortizzatori sociali. L’ultimo stipendio pagato all’inizio di giugno ai lavoratori Rimateria è quello di maggio. Ed è una variabile non da poco per le 41 famiglie che si vedono costrette a fronteggiare la crisi dell’azienda senza alcun paracadute sociale. L’esercizio provvisorio potrebbe creare i presupposti per guardare al dopo. All’ipotesi di dare un futuro all’azienda con l’ingresso di una nuova proprietà, disponibile a rilevare il ramo d’impresa. Negli spazi del Cono rovescio possono essere conferiti rifiuti speciali e non pericolosi. In quelli che deriverebbero dal sopralzo dell’ex Lucchini rifiuti siderurgici a cui sono assimilabili quelli prodotti dai lavori per il 1º lotto della strada 398 o derivanti dalla bonifica della 36 ettari.