Ecoballe: gli operatori turistici chiedono un intervento immediato per recuperare le 60 tonnellate di plastica cadute in mare

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Ecoballe: gli operatori turistici chiedono un intervento immediato per recuperare le 60 tonnellate di plastica cadute in mare

La Nazione

«Poteri speciali per abbreviare i tempi»

PIOMBINO «Siamo preoccupati, non vogliamo affrontare un’altra estate con l’incubo delle ecoballe che si sfaldano, bisogna intervenire subito». Frabrizio Lotti, titolare dello stabilimento balneare La Capannina sulla Costa Est di Piombino e presidente Fiba-Confesercenti Toscana, non è un tipo da farsi scoraggiare facilmente: il suo bagno fu praticamente spazzzato via dalla tempesta del 29 ottobre 2018 con venti fino a 150 all’ora, in pochi mesi lo ha ricostruito migliorandolo ancora e non si arrende di fronte al pericolo ecologico. «Il nostro mare è bellissmo – spiega – abbiamo un clima eccezionale, già oggi il turismo rappresenta il 25% del Pil di Piombino. Facciamo come Comune quasi 900mila presenze annue, questa vicenda delle ecoballe deve essere gestita con attenzione e professionalità, non possiamo compromettere il lavoro di migliaia di persone e un valore economico di milioni di euro. Serve un intervento immediato. Siamo felici che la Guardia Costiera abbia svolto i rilievi e apprezziamo la loro professionalità. Ora dalle istituzioni però pretendiamo che si faccia subito l’intervento di rimozione». «Il problema esiste – afferma Giampaolo Pioli, direttore del villaggio turistico L’Orizzonte, uno dei più grandi della costa – inutile nascondere la testa sotto la sabbia. Tutto sommato fino ad ora è andata anche bene perché le ecoballe emerse non si sono sfaldate, ma non dobbiamo sfidare la sorte. C’è la possibilità tecnica di intervenire prima della stagione balneare e chiediamo che venga fatto conferendo poteri di protezione civile al commissario, perché di questo si tratta, una vera e propria emergenza che non può essere affrontata con i tempi normali della burocrazia. Siccome la spesa per la rimozione va fatta comunque, cerchiamo di farla in tempi rapidi e non rischiare nulla». L’ammiraglio Aurelio Caligiore, commissario per l’emergenza ecoballe, ha spiegato che una volta mappato il fondo marino, si può procedere alla rimozione delle 60 tonnellate di plastica cadute in mare circa due miglia a sud dell’isola di Cerboli a una distanza di quattro miglia dalla Costa Est di Piombino, quattro-cinque miglia dal litorale di Follonica e altre 5 dall’Elba. Un problema che riguarda tutti. «Dobbiamo unire le forze – sostiene Fabrizio Lotti – e fare pressione come operatori turistici. Non solo i balneari, ma anche gli albergatori, i ristoratori e alla fine anche i negozi che vivono di turismo. Tutto il comparto deve chiedere con una voce sola che si intervenga al più presto».
Luca Filippi

«Non c’è panico, ma il problema va affrontato e risolto senza esitare»
Hotel e camping uniti nella richiesta di un’azione concreta per eliminare il problema
ISOLA D’ELBA Non c’è grande allarmismo all’Elba per la possibile bomba ecologica rappresentata dalla presenza sui fondali a largo di Cerboli, a poche miglia dalle coste orientali dell’isola, di gran parte delle 56 balle di combustibile solido secondario perse in mare nel luglio 2015 dalla motonave ‘Ivy’ che le stava trasportando nel porto bulgaro di Varna. Ecoballe il cui contenuto si sta cominciando a disperdere lentamente sul fondo del mare ad una profondità di circa 45 metri con conseguenti possibili gravi rischi per l’ecosistema dal momento che le microplastiche vengono in qualche modo ‘assorbite’ dall’intera catena alimentare. «Viviamo la vicenda con la giusta dose di apprensione – dice Luca Bartolini, cotitolare dell’hotel ‘Le Acacie’ affacciato sulla spiaggia di Naregno, poco lontano da Capo Calvo, davanti al quale a fine agosto 2019, è stata recuperata una delle ecoballe venute a galla- perchè mi sembra che si stiano già prendendo provvedimenti e ci sia dietro un’attività concreta per risolvere il problema che ha portato alla nomina di un commissario straordinario. Non credo quindi si possa parlare di situazione particolarmente allarmante. Le ecoballe vanno comunque rimosse prima possibile. Prima si fa meglio è. L’importante è che non ci si metta di mezzo la burocrazia». Sulla stesa linea d’onda c’è anche Gabriele Rotellini, la cui famiglia è titolare del Camping ‘Valle Santa Maria’ a Lacona, la principale località balneare del comune di Capoliveri. «La plastica – dice Rotellini – è purtroppo già presente in misura importante nei nostri mari come ci accogliamo ogni volta da quello che si deposita sulle spiagge in occasione delle mareggiate. Cercare di limitarne la presenza è doveroso. Per evitare questo nuovo rischio di inquinamento è necessario procedere prima possibile al recupero completo delle ecoballe La cosa positiva è che mi sembra ci sia la volontà di contrastare con azioni concrete questa situazione ancora rimediabile».

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