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Ecoballe

«Il lavoro non deve fermarsi»

Follonica. C’è aria di dismissione nei lavori di recupero delle ecoballe disperse in mare al largo del Golfo di Follonica ma niente è ancora dato per certo. Le navi della marina militare hanno lasciato il porto di Piombino e la paura di molti è che le operazioni si siano concluse prima del totale recupero dei rifiuti. Per la maggioranza in consiglio a Follonica le operazioni non devono finire. Molti degli enormi cilindri composti da rifiuti compattati hanno abbandonando il fondale marino grazie all’azione sinergica della protezione civile, Ispra, guardia costiera, Cnr e marina militare. Oggi la maggioranza – composta dal Partito Democratico, Follonica a Sinistra e Prima Vera Civica – vuole fare un plauso per il lavoro svolto e chiede che le operazioni proseguano. Complessivamente sono 56 le balle di rifiuti, dal peso di circa 1,2 tonnellate ciascuna, disperse in mare nel 2015 dalla motonave Ivy, una nave cargo battente bandiera delle isole di Cork. A distanza di cinque anni, 24 ecoballe devono ancora essere tolte dal fondale marino. Nel frattempo la maggioranza fa un plauso a chi ha lavorato per il recupero «che – dicono – sin dall’inizio delle operazioni ha messo in campo una profonda professionalità». Il lavoro, però non è terminato: «Se da una parte ci si può ritenere soddisfatti per la conclusione delle operazioni – dicono Giacomo Manni, Enrico Calossi e Mara Pistolesi – dall’altra siamo certi che ci sia ancora molto lavoro da fare; sono state recuperate solamente 32 delle 56 ecoballe, molto ma non tutto quindi». Pertanto la maggioranza non ritiene concluse le operazioni di recupero «che – dicono – sono finora state svolte in maniera egregia e professionale». Per la maggioranza, quanto raggiunto finora deve rappresentare un nuovo punto di partenza per concludere il lavoro nei prossimi mesi.«Siamo consapevoli che le mareggiate invernali potranno far slittare le operazioni – dicono – ma quanto prima possibile dovranno essere riprese e concluse per porre fine a questo annoso problema che dal 2015 attanaglia i fondali del nostro golfo. A tal proposito condividiamo il messaggio lanciato dall’ammiraglio Aurelio Caligiore («non venga smantellato interamente il sistema di recupero») e si possa vigilare con costanza e attenzione».Infine l’auspicio della maggioranza è che le spese di recupero «vengano interamente messe a carico di chi ha commesso questo gravissimo gesto». – g. s.

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