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Ecoballe, ora il tempo stringe «Serve lo stato di emergenza»

La Nazione, Cronaca di Grosseto

Il sindaco di Piombino Ferrari aspetta risposte dopo la lettera alla segreteria del Consiglio dei Ministri

«Bisogna agire subito. Ogni giorno che passa rischiamo la catastrofe ecologica ed economica»

PIOMBINO Di tempo, ce n’è sempre di meno. Sì perché ogni giorno che passa, come dimostrato dagli ultimi casi registrati dai pescatori, le ecoballe inabissate nel mare di Cerboli rischiano di disperdere tonnellate di plastica in mare. E’ dunque necessario procedere subito al recupero di quelle tonnellate di plastica sminuzzata e pressata finite nel fondale del golfo di Follonica. In caso di dispersione, come sostenuto dagli esperti, ci sarebbero gravi danni non solo all’ambiente e alla catena alimentare, ma anche al turismo e all’economia costiera. «Proprio in questi giorni stiamo aspettando buone notizia – inizia Francesco Ferrari, sindaco di Piombino, uno dei primi ad alzare il velo su questa problematica ambientale –. Il prima possibile mi piacerebbe conoscere il cronoprogramma dei lavori e del recupero di questa plastica. Più i giorni passano e più il problema diventa grave». Ferrari prosegue: «Abbiamo fatto partire la lettera firmata in modo congiunto da me e dal commissario di Follonica, Alessandro Tortorella – prosegue il primo cittadino di Piombino – che è stata fatta recapitare alla segreteria del presidente del Consiglio dei Ministri. Non ci sono notizie certe in merito, ma da quello che trapela è che vicina la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo». Un’operazione quella che velocizzerebbe i tempi del recupero, come ha auspicato, anche al Forum organizzato a La Nazione, il commissario straordinario che sta gestendo l’emergenza, l’ammiraglio Aurelio Caligiore della Guardia Costiera. Colui che ha messo a punto un progetto di recupero. «Dai primi giorni del nostro insediamento – ha aggiunto Ferrari – stiamo lavorando per sensibilizzare un progetto di recupero. Che doveva essere molto più rapido anche perchè le ecoballe rischiano di sfaldarsi giorno dopo giorno. E il problema si moltiplicherebbe all’infinito». Il problema che era «rimasto nell’ombra per 4 anni – prosegue Ferrari – e che adesso ci costringe a correre per non trovarsi poi a dovere fare i conti con un disastro ambientale». Ovviamente Ferrari fa i conti non solo con l’ambiente. Ma anche su tutto quello che comporterebbe dal punto di vista turistico. «Ogni giorno che passa per Piombino e non solo è un rischio che non possiamo correre – ha chiuso Francesco Ferrari –. Ovviamente non c’è solo un aspetto ambientale ma non si può non considerare l’aspetto turistico e quello imprenditoriale. Nel nostro mare ci sono allevamenti ittici che sarebbero costretti a chiudere. Ecco perché bisogna fare presto».

Matteo Alfieri

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