Ecoballe, sullo stallo l’interrogazione a Conte del deputato Fratoianni

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Ecoballe, sullo stallo l’interrogazione a Conte del deputato Fratoianni

Il Tirreno, Cronaca di Piombino-Elba

Resta un rebus il recupero di quei 63mila chili di plastiche disperse in mare in prossimità dell’isolotto di Cerboli dal cargo Ivy il 23 luglio 2015

PIOMBINO «Il governo, a partire da Palazzo Chigi e il dipartimento della Protezione civile, deve dare un segnale concreto nei prossimi giorni, per uscire dalla paralisi burocratica». È quanto afferma il deputato Leu Nicola Fratoianni in merito al pasticcio, tutto politico, che si è venuto a creare in questi mesi sull’intervento di recupero delle ecoballe disperse in mare il 23 luglio 2015 nelle acque del golfo di Follonica, a due passi dall’isolotto di Cerboli, dal cargo Ivy. «Presenteremo un’interrogazione in Parlamento rivolta al premier Giuseppe Conte affinché sia individuata una soluzione perché i lavori di recupero siano fatti in tempi certi e urgenti – sottolinea il deputato Leu -. Nessuno si può permettere che quel territorio magnifico dal punto di vista naturalistico e ambientale rischi un disastro senza precedenti». L’iniziativa arriva in scia all’ultimo passo falso, la riunione convocata a Roma il 7 maggio dal contrammiraglio Aurelio Caligiore, capo del Reparto ambientale marino delle Capitanerie di porto (Ram), nella sua veste di commissario straordinario del Governo per il recupero e lo smaltimento delle ecoballe. «Anche il 7 maggio la riunione nazionale senza decisioni operative – sottolinea Fratoianni -, nonostante le richieste degli enti locali di fare presto per evitare un disastro ambientale, dato che dopo 5 anni le ecoballe mostrano sempre più evidenti segni di deterioramento». Che ricostruisce la vicenda: «Era il 23 luglio 2015 quando nelle acque del mar Tirreno fra la costa toscana e l’Isola d’Elba un cargo disperdeva 56 ecoballe pari a 63mila chili di plastica. Da quando sono state rintracciate sui fondali, 15 di quelle balle sono state recuperate. Le altre 41 però stanno aspettando che lo Stato si decida a decidere sul pasticcio burocratico venutosi a creare dopo la nomina del capo del Reparto ambientale marino delle Capitanerie di porto a commissario straordinario per lo smaltimento. Tutte le operazioni di recupero sono bloccate infatti dal dicembre scorso, dopo una delibera del garante antitrust». La palla è in mano al capo del dipartimento della Protezione civile Angelo Borrelli da cui si attendono provvedimenti in linea con l’emergenza, già sollecitati due mesi fa dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi con una formale richiesta di riconoscimento dello stato di emergenza nazionale che consentirebbe di mettere in campo un intervento rapido ed efficace e superare i limiti della nomina del contrammiraglio Caligiore. Un passaggio che tuttavia non è indispensabile a patto di un’assunzione di responsabilità del presidente Conte a cui il 7 maggio sono stati inviati nuovi formali appelli dalla Regione e dal Comune di Piombino. A rafforzare l’urgenza del recupero delle ecoballe c’è anche il rapporto Ispra del 4 maggio, indirizzato al commissario straordinario e da questo messo sul tavolo della Protezione civile. «L’Istituto si è espresso unanimemente circa l’indifferibilità della messa in opera di ogni azione – si legge nel documento – che possa contribuire al recupero dei materiali dispersi, in tempi certi e il più presto possibile, pena un costante aggravio dell’inquinamento in atto». — M.M.

 

 

 

 

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