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Italia Oggi

Decreto direttoriale del Mise. Le istanze sono compilabili dal 30 novembre prossimo

Economia circolare con rinvio

Bando R&S, proroga al 10 dicembre per le domande

di Roberto Lenzi

È confermata la proroga al 10 dicembre 2020 per la presentazione delle domande a valere sul bando per progetti di R&S nell’ambito dell’economia circolare. Il modulo da far firmare alle banche a conferma che impresa è finanziabile e quindi può partecipare al bando, tuttavia, non è ancora pronto. Ne dà notizia il decreto direttoriale del 6 novembre 2020 emanato dal ministero dello sviluppo economico, il quale comunica anche che la regione Piemonte ha finanziato lo strumento con 800 mila euro e che, di conseguenza, la Cassa depositi e prestiti ha aggiunto due milioni di euro di risorse. La proroga è stata determinata dall’esigenza di dare maggior tempo alle banche per l’adesione all’addendum alla Convenzione che le inserisce tra quelle idonee a rilasciare il finanziamento. Il prolungamento è utile anche per concedere maggior tempo alle imprese per l’ottenimento dell’attestazione di disponibilità al finanziamento da parte delle stesse banche, documento imprescindibile alla presentazione delle domande come previsto dall’articolo 7, comma 6, del decreto 11 giugno 2020 (ItaliaOggi aveva già anticipato che questo, in tempi stretti, poteva rappresentare un problema, si veda il numero del 7 agosto 2020).

Domande preparabili dal 30 novembre. La domanda di agevolazioni e la documentazione devono essere presentate a partire dal 10 dicembre 2020. La procedura di compilazione guidata delle domande sarà resa disponibile a partire dalle ore 12 del 30 novembre 2020. In questo modo, le imprese potranno compilare telematicamente quanto necessita per candidarsi, con qualche giorno di anticipo rispetto all’apertura dello sportello. In particolare, devono presentare la domanda di agevolazione, la scheda tecnica con i dati dell’impresa, un piano di sviluppo che rappresenta il progetto, un prospetto che definisce la dimensione dell’impresa e una dichiarazione sostitutiva d’atto notorio relativa alle spese di sviluppo sostenute in Italia. Il piano di sviluppo è l’elemento essenziale con il quale l’impresa presenta il progetto e ne dimostra la sostenibilità e la credibilità. L’agevolazione prevede un finanziamento agevolato del 50% della spesa e un contributo a fondo perduto che cambia a seconda della dimensione dell’impresa. Questo consiste nel 20% per le micro e piccole imprese e per gli organismi di ricerca, nel 15% per le medie imprese e nel 10% per le grandi imprese. I progetti devono prevedere spese ammissibili per un minimo di 500 mila euro e per un massimo di 2 milioni di euro e possono presentare la richiesta imprese di ogni dimensione collocate su tutto il territorio nazionale. Possono farlo sia in forma singola che aggregata. La partecipazione di un ente di ricerca può rendere più credibile il progetto ma non è indispensabile.

Le tematiche da sviluppare. Il progetto deve essere rivolto all’economia circolare e prevedere attività di ricerca e sviluppo. Queste devono essere strettamente connesse tra di loro in relazione all’obiettivo previsto. Il progetto deve essere finalizzato alla riconversione produttiva delle attività economiche attraverso la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali. Può riguardare attività di innovazioni di prodotto e di processo in tema di utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti. Quindi può riguardare il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a «rifiuto zero» o di compatibilità ambientale. I progetti possono essere relativi a progettazione e sperimentazione prototipale di modelli tecnologici integrati. Questi devono essere finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime. In alternativa il progetto può essere inerente a sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua. Può riguardare lo studio di strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo .Può essere volto alla sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati o all’adozione di sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

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