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Futura spa ripensa l’impianto

Il Tirreno, Cronaca di Grosseto

 

La raccolta differenziata è destinata ad aumentare

Verrebbe trattata e venduta anche l’anidride carbonica

Un digestore alle Strillaie per la produzione di biogas

Alfredo Faetti / Grosseto

Lo studio parte da due convinzioni sul futuro. La prima: in Maremma e in Val di Cornia la produzione di rifiuti urbani crollerà progressivamente, grazie alle buone pratiche della raccolta differenziata. La seconda: i rifiuti organici, ricavati sia dalla differenziata sia dagli scarti vegetali, andrà crescendo sempre di più. Convinzioni che portano Futura spa a ripensare l’impianto delle Strillaie a Grosseto. L’idea è ricaduta su un digestore anaerobico, capace di triplicare nel giro di un paio di anni il trattamento di rifiuti organici e produrre biometano. Sono questi i cardini del progetto che la società ha presentato in Regione Toscana per la verifica di assoggettabilità alla Via, procedimento propedeutico all’eventuale verifica di impatto ambientale. La digestione anaerobica si basa sulla degradazione della sostanza organica da parte di microrganismi in condizioni di anaerobiosi (mancanza di ossigeno) fino a trasformarla in biogas. Un procedimento del tutto diverso rispetto al compostaggio, che è il metodo ad oggi utilizzato alle Strillaie per i rifiuti organici. Sono due i cicli produttivi nell’impianto alle porte grossetane: i rifiuti urbani vengono trasformati in combustibile solido secondario, mentre la frazione organica dei rifiuti viene trasformata in ammendante compostato. Il progetto mira a rafforzare questo secondo ciclo produttivo, installando a monte un digestore che permetterebbe di aumentare la capacità di trattamento dell’impianto dalle 33mila tonnellate annuali ad 80mila, destinate appunto alla produzione di biometano. Il digestato verrebbe miscelato al rifiuto verde, facendolo confluire nella linea di produzione di ammendante: il biogas che ne verrebbe fuori sarebbe poi raffinato fino a produrre appunto biometano, mentre l’anidride carbonica residuo della raffinazione verrebbe tratta per essere refrigerata, liquefatta e a sua volta venduta sul mercato. Alla base di tutto ci sono le stime della società per il prossimo futuro, su come il cambio culturale della raccolta differenziata inciderà nella produzione di rifiuti. Secondo le stime, nei prossimi anni in provincia di Grosseto e in Val di Cornia (i due territori di riferimento dell’impianto) la produzione di rifiuti urbani indifferenziati avrà un crollo, passando dalle 114mila tonnellate del 2018 alle 88mila del 2022, scendendo fino a 72mila nel 2024. Dall’altra parte, la frazione organica della raccolta differenziata e lo sfalcio del verde saliranno dalle 18mila tonnellate del 2018 alle 36mila del 2022, fino alle 49mila del 2024.Cambiamenti radicali, che impongono la scelta di impianti adatti e nuove prospettive, anche di mercato.

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