Il rapporto Irpet Servono 5 miliardi di investimenti per creare 80 mila posti

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Il rapporto Irpet Servono 5 miliardi di investimenti per creare 80 mila posti

La Repubblica 

L’Istituto conferma la previsione di 100 mila occupati in meno a fine anno Il presidente Rossi:  Con
Mes e Recovery Fund possiamo triplicare la spesa
di Maurizio Bologni
Centomila nuovi disoccupati temuti a fine anno, già oltre 50 mila a fine maggio nonostante il divieto di
licenziamento, il Pil che scenderà almeno dell’ 11% più che nel resto del Paese (- 9%). Ai numeri dell’Irpet,
in parte già noti e che confermano fosche previsioni, il governatore della Toscana, Enrico Rossi, replica con
una cura da cavallo: «Se finora in Toscana si è viaggiato alla media di due miliardi di investimenti all’anno,
adesso bisogna fare uno sforzo straordinario e arrivare a 5 miliardi da investire in infrastrutture, sociale,
scuole, eccetera, capaci di riattivare 80 mila posti di lavoro. È uno sforzo possibile. Bisogna aderire al Mes
che in Toscana porterà 2,3 miliardi senza interessi, mentre altri soldi li aspettiamo dalle nostre quote a fondo
perduto e in prestito del Recovery Fund».
Rossi, in occasione della presentazione del rapporto Irpet, non ci sta a vedere la Toscana dileggiata da chi
ne sottolinea il tonfo causa Covid. « Quando noi crescevamo più degli altri nessuno se ne accorgeva – dice
– ora che il trend si è rovesciato tutti a sottolineare le nostre performance negative. Ma vogliamo ricordare
che qui abbiamo settori che non hanno mai smesso di marciare o che già mandano segni di ripresa, come
l’oil& gas di Baker Huges Nuovo Pignone e la farmaceutica che ha triplicato l’export in tre anni, la
cantieristica dei mega yacht, l’industria della carta, la moda, l’oro, l’agroalimentare, il marmo, l’industria dei
camper. Siamo una regione forte, più di chi dipende solo dalle importazioni della Germania, prima in Italia
per attrazione di investimenti e ben posizionata per ripartire. Ma abbiamo bisogno dei fondi statali ed europei
e che sia consentito anche alla Regione di indebitarsi», aggiunge il governatore che plaude alla restituzione
agli italiani delle autostrade affidate ad Aspi, che – fa capire Rossi con gesto inequivocabile – invece di
programmare e spendere si metteva in tasca gli utili. Il governatore auspica analogo intervento dello Stato
per Aferpi a Piombino.
Rossi dice di temere un’ondata di rabbia sociale dall’aumento di povertà e diseguaglianza sociale. « Gli
ultimi dati – scrive l’istituto diretto da Stefano Casini Benvenuti – segnalano per la Toscana 117 mila individui
e 63 mila famiglie, soprattutto giovani, numerose e straniere, che si trovano in povertà assoluta,
praticamente il doppio rispetto a quanto si registrava 10 anni prima (66 mila e 32 mila rispettivamente). La
povertà – aggiunge il rapporto – non è più legata solo alla mancanza di lavoro, ma anche al lavoro povero,
dipendente ma sempre peggio retribuito ».
Altri dati dell’Irpet mettono i brividi. Per fine anno prevista una flessione delle esportazioni estere in termini
reali del 18.7%. Anche nell’ipotesi di un ritorno alla normalità a fine anno, la spesa dei turisti si ridurrà
almeno del 40%, per 4 miliardi, ma ipotesi più estreme potrebbero vedere un crollo addirittura del 70%.
Investimenti a – 16,2%. « Si può stimare – aggiunge Irpet – che rispetto al precedente trend, quello osservato
tra il 1995 ed il 2007, anche in Toscana mancano oggi circa 130 miliardi di stock di capitale e 450 milioni di
ore di lavoro».
Una luce il prossimo anno, con rimbalzo del Pil atteso al +4,9% in Toscana (rispetto ad un dato che per
l’Italia dovrebbe arrivare al +5,8%). Ma i due anni successivi dovrebbero portare ad un progressivo
rallentamento della dinamica della ripresa passando la crescita all’1,1% nel 2022 e stabilizzandosi nel 2023
sullo 0,9%. Un altro trend positivo Irpet lo vede nello smart working: « Si potrebbe ridurre di circa 400.000
unità il numero di pendolari che insistono quotidianamente sul sistema di trasporto toscano – dice Irpet – Di
questi, circa il 76% utilizza abitualmente il mezzo proprio per lo spostamento, traducibile in circa 300.000
veicoli ( 270.000 auto e 30.000 moto) in meno sulle strade regionali. Avremmo una riduzione delle emissioni
di CO2 di 192.500 tonnellate su base annua, pari a circa il 3% delle emissioni di CO2 da trasporto della
Toscana » . Poveri, insomma, ma più sani.

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