Il riciclo chimico entra tra le migliori 100 storie di economia circolare made in Italy

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Il riciclo chimico entra tra le migliori 100 storie di economia circolare made in Italy

Greenreport

Le tecnologie innovative di NextChem nel nuovo rapporto Fondazione Symbola-Enel

Il riciclo chimico entra tra le migliori 100 storie di economia circolare made in Italy

Realacci: «La carenza di materie prime ci ha spinto ad utilizzare quella fonte di energia rinnovabile e non inquinante che è l’intelligenza umana»

Il nuovo dossier 100 italian circular economy stories, elaborato dalla Fondazione Symbola insieme ad Enel – con la collaborazione della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – e presentato oggi, fornisce una ricostruzione e una descrizione di 100 casi di economia circolare rintracciati sul territorio nazionale, ritenuti particolarmente significativi in termini di solidità delle soluzioni adottate e originalità delle stesse.

Queste 100 storie, pur rappresentando solo una piccola parte dei numerosi esempi virtuosi di economia circolare che il nostro Paese vanta, contribuiscono non soltanto a definire il perimetro entro il quale l’Italia si sta muovendo, ma anche a mettere in luce le potenzialità di sviluppo dell’economia circolare, ad ogni suo livello, offrendo a tutti spunti di riflessione grazie ai quali potranno, magari, nascere nuove storie e nuove occasioni di crescita.

«La carenza di materie prime ci ha spinto ad utilizzare quella fonte di energia rinnovabile e non inquinante che è l’intelligenza umana – spiega Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola e decano dell’ambientalismo italiano – Abbiamo così costruito un sistema più efficiente: i rottami di Brescia, gli stracci di Prato, le cartiere della Lucchesia non sono figli di un decreto ma la risposta ad una necessità. Le cento realtà di questo dossier spiegano perché, come è scritto nel Manifesto di Assisi, ‘affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro’».

La ricerca si è rivolta a settori di attività differenti, selezionati in termini di rilevanza rispetto al contesto economico nazionale, tenendo conto del ruolo strategico riconosciuto ad alcuni di essi dalle politiche europee relative alla sostenibilità ambientale. Le cento realtà raccolte raccontano un Made in Italy che guarda alla qualità e all’innovazione in chiave circolare: tra questi spicca un nuovo ingresso, ovvero «le tecnologie innovative per il riciclo meccanico e chimico dei rifiuti (NextChem)».

Il riciclo chimico rappresenta una soluzione tecnologica che permette di spezzare la struttura chimica dei rifiuti non riciclabili (come plasmix o Css) per ottenere molecole più piccole, re-impiegabili come elementi di partenza per nuovi prodotti o carburanti sostenibili. Dato che anche in quei rifiuti che oggi non riusciamo a riciclare meccanicamente abbondano carbonio, idrogeno e ossigeno – gli stessi elementi che compongono oltre il 90% del corpo umano –, che attraverso il riciclo chimico è possibile estrarre e riutilizzare in nuovi cicli produttivi.

NextChem, società dedita alla transizione ecologica controllata dalla multinazionale italiana Maire Tecnimont, sta puntando forte su queste tecnologie, recentemente presentate insieme alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con un obiettivo chiaro: alimentare veri e propri “distretti circolari verdi” per dare nuova e sostenibile vita ai tanti poli industriali in difficoltà, presenti purtroppo in Toscana come in tutta Italia.

«NextChem – dettaglia il dossier presentato oggi – ha sviluppato tecnologie innovative per il riciclo meccanico (processo di Upcycling) e per il riciclo chimico dei rifiuti mediante conversione chimica (pirolisi, depolimerizzazione), tecnologie per la produzione di idrogeno green e a basse emissioni (idrogeno blu elettrico, idrogeno circolare da conversione di rifiuti e idrogeno green da elettrolisi), tecnologie per la produzione di biocarburanti, di biomateriali e per la cattura e il recupero della CO2. NextChem ha sviluppato un Modello di distretto circolare verde per la riconversione green di siti brownfield attraverso tecnologie impiantistiche per l’economia circolare e la decarbonizzazione».

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