«In Fondazione scelte di continuità Intesa e Sienambiente, c’è tempo»

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«In Fondazione scelte di continuità Intesa e Sienambiente, c’è tempo»

La Nazione,
«In Fondazione scelte di continuità Intesa e Sienambiente, c’è tempo»
Bussagli, sindaco di Poggibonsi, sulla partita delle nomine. «Ha deciso la deputazione non i partiti
Nessun veto su candidati, giudizi positivi per la conferma dei vertici. Per Adf scelgono altri Comuni»

A David Bussagli, sindaco di Poggibonsi, è toccato il ruolo del tessitore, dalla parte
del centrosinistra, per dipanare l’intricata matassa delle nomine e delle strategie delle società di servizio, in
questa complicata primavera di passaggio. Il presidente della Provincia, Silvio Franceschelli, è impegnato in
campagna elettorale per la conferma a sindaco di Montalcino. Il dossier Fondazione Mps, non ancora chiuso
del tutto, più i bilanci e il rinnovo dei vertici di Intesa, Sienambiente e Adf, sono finiti sul tavolo di Bussagli.
Anche se alcuni non toccavano direttamente Poggibonsi.
«Per questo non mi occuperò della partita di Adf – è la precisazione del sindaco valdelsano – perché noi
abbiamo un altro gestore. Ed è giusto che siano i comuni serviti da Acquedotto del Fiora a decidere cosa
fare».
L’unica cosa certa è che l’assemblea è stata rinviata al 20 maggio e che la conferma di Roberto Renai
alla presidenza sembra vicina…
«Le indicazioni vanno fatte assieme ai Comuni grossetani. Ma ribadisco che sono altri sindaci che si
occupano di Adf».
La partita della Fondazione Mps è finita senza che il Pd abbia toccato palla.
«Lo statuto della Fondazione è chiaro, tocca alla deputazione generale nominare presidente e deputati di
amministrazione. Non certo ai partiti. Per quanto mi è dato sapere, il giudizio degli enti nominanti sulla
deputazione uscente era più che positivo. Coerenza vuole che sia stata premiata la continuità dell’azione,
con la conferma del presidente e di altri due deputati».
E’ vero che sulla candidatura di Fabio Petri della Cna e presidente di Artigiancredito ci sarebbe stato
un veto Pd?
«Nessun veto su Petri, lo nego in maniera netta. Il potere di nomina è nelle mani della deputazione generale,
sono i 14 membri che hanno deciso. L’aspetto cruciale penso sia la missione della Fondazione nei prossimi
4 anni, non i giochini di potere».
Sulle altre nomine quali sono i candidati ai vertici?
«Siamo ancora distanti da un accordo tra Comuni. Per quanto riguarda Intesa c’è un giudizio positivo sulla
società, in attesa dell’assemblea di Estra che decida su dividendi e strategie. Non ci sarebbe necessità di
cambiare, cosa che invece sembra più pressante per quanto riguarda Sienambiente, visto che Alessandro
Fabbrini è anche presidente di SeiToscana».
Davide Rossi resterà alla guida di Intesa?
«Se ne parlerà a giugno, in occasione dell’assemblea. Potrebbero cambiare le due consigliere
d’amministrazione. Ma ripeto che i Comuni soci non hanno ancora affrontato l’argomento».
Sulla multiutility c’è stata l’accelerazione con Firenze, Prato e la Regione. Lei è rimasto fermo al
concetto che non si può parlare di multiutility a Siena, perché l’acqua sarà gestita da Adf fino al 2031,
i rifiuti da SeiToscana e Iren fino al 2034 e gli impianti, come l’inceneritore di Poggibonsi, fino al
2036?
«Anche da Firenze arriva un segnale in questa direzione di aspettare la Toscana sud. La multiutility
regionale nasce dal bisogno di impianti per lo smaltimento dei rifiuti a Firenze e nella Toscana centrale. Oltre
al fatto che le concessioni dei servizi idrici a Publiacqua scadono tra un paio di anni. Ci sarebbe anche il
nodo dell’energia da sciogliere; Estra e Toscana Energia si fanno concorrenza in determinate gare. E ci
sono società importanti nella loro governance. Di energia parleremo oggi a Sovicille, sul tema delle comunità
energetiche. Un tema cruciale, non si tratterà solo di mettere pannelli solari. Ma di ragionare su nuovi modi
di produrre, consumare e condividere energia».

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