Inceneritore addio, enigma rifiuti Lo smaltimento non può attendere

Studi e ricorsi, vent’anni persi Dal piano allo stop ambientalista E i rifiuti restano ancora un rebus
5 Giugno 2020
Olio alimentare, nuovi centri di raccolta
8 Giugno 2020
Mostra tutti gli articoli

Inceneritore addio, enigma rifiuti Lo smaltimento non può attendere

La Nazione

Archiviato il termovalorizzatore, per Case Passerini spunta l’ipotesi di un impianto di selezione dei
materiali da inviare al biogassificatore di Livorno. Si accende il dibattito, la politica si divide
di Lisa Ciardi
Sandra Nistri
FIRENZE Si accende il dibattito sulla definitiva archiviazione dell’inceneritore di Case Passerini, a Sesto
Fiorentino. E se da un lato c’è chi plaude alla cancellazione del progetto, sancita in un protocollo fra
Regione, Ato e Alia e anticipata ieri da La Nazione, dall’altro c’è chi evidenzia i rischi di non avere impianti
adeguati in Toscana. «Il protocollo fotografa una situazione di fatto – commenta l’assessore regionale
all’ambiente Federica Fratoni – ma al tempo stesso rilancia un possibile utilizzo dell’area finalizzato a
progetti sul recupero di materiale. L’economia circolare ha bisogno di impianti moderni e filiere produttive di
qualità. Le ingenti risorse comunitarie, che arriveranno nel prossimo futuro, vedono nelle politiche di
sostenibilità ambientale un ambito privilegiato d’intervento». Esulta il sindaco di Sesto, Lorenzo Falchi che,
proprio sulla contrarietà all’impianto di Case Passerini aveva basato la campagna elettorale del 2016:
«Quattro anni fa questo risultato sembrava impossibile e ci dicevano che le grandi opere, anche se
sbagliate, sarebbero state fatte. Invece niente è mai scritto e ora si va nella direzione che abbiamo sempre
auspicato, cioè di un impianto di trattamento e recupero rifiuti compatibile con l’economia circolare». Su cosa
nascerà però, Falchi non si sbilancia. «Il nostro Ato – ha detto – è carente sotto molti punti di vista: selezione
e compostaggio, smaltimento dell’organico, di altre frazioni e dell’indifferenziato». Secondo alcune voci, a
Case Passerini si potrebbero selezionare i rifiuti destinati al biogassificatore di Livorno, al cui progetto sta
lavorando Eni. «Una vittoria straordinaria di comitati, associazioni ambientaliste, Mamme no inceneritore,
cittadini e di tutti quelli che a sinistra si sono battuti per la strategia rifiuti zero – ha commentato Tommaso
Fattori, candidato alla presidenza della Regione per Toscana a Sinistra -. Ma se si pensa di sostituire i
vecchi inceneritori con nuovi gassificatori si sposterebbe solo il problema da Firenze a Livorno». Di parere
diverso il presidente del consiglio regionale e candidato del Pd alla presidenza della Toscana, Eugenio
Giani. «Se vedo che a Livorno l’impianto non si concretizza – ha detto – un termovalorizzatore in Toscana lo
dovremo dare. Aspetterò un anno e mezzo o due». Giani ha manifestato fiducia nella soluzione individuata
dal governatore Rossi e dall’assessore Fratoni, ma ha voluto anche dare un segno di discontinuità nel caso
in cui il progetto livornese si arenasse. «Non andrà come a Case Passerini – ha detto -. Scegliamo insieme il
sito, ma andiamo avanti. La Toscana ha bisogno di un’autoproduzione energetica fondata sulla
termovalorizzazione dei rifiuti: altrimenti la Tari raddoppia e questo non è sostenibile».

Chiamaci
Raggiungici