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Inceneritore, c’è tempo fino a marzo

La Nazione

La Regione Toscana ha chiesto alla società Scarlino Energia di presentare una documentazione
aggiuntiva. Le nuove date
Altra puntata sull’inceneritore di Scarlino. L’impianto che è fermo per volere dei giudici ormai da
tre anni, in questi giorni ha visto compiersi un altro atto della sua ventennale storia fatta di ricorsi, progetti,
polemiche, scioperi e chiusure anticipate. Una storia che affonda le sue radici molti anni fa quando
l’impianto, che inizialmente con Eni era usato per la lavorazione della pirite. La Scarlino Energia, infatti la
società proprietaria dell’inceneritore che si trova nella Piana del Casone, aveva chiesto alla Regione
Toscana una proroga per la presentazione delle integrazioni e dei chiarimenti inerenti alla nuova richiesta di
Via protocollata dalla società il 20 dicembre 2019. E l’ente regionale ha concesso all’azienda un rinvio di 180
giorni: la consegna della documentazione è rimandata quindi a lunedì 1 marzo. Alla fine dello scorso anno
Scarlino Energia aveva richiesto il rilascio dell’autorizzazione per il «Progetto di revamping, ottimizzazione e
sviluppo del termovalorizzatore esistente e impianto di trattamento rifiuti liquidi di Scarlino Energia». Il nuovo
progetto dovrebbe comprendere infatti i lavori di modifica dei forni esistenti e del sistema di abbattimento
fumi nelle attuali linee, la notevole riduzione dei sedimenti negli scarichi nel canale, dei fanghi prodotti oltre
che una importante riduzione dei consumi idrici. Il progetto si estende anche alla realizzazione dell’impianto
di Trattamento biologico dei rifiuti liquidi (ad integrazione di quello chimico-fisico esistente), oltre che di una
nuova linea di combustione di ultima generazione con una nuova turbina e generatore. Una decisione, quella
dell’azienda, che era arrivata dopo la quinta bocciatura del Consiglio di Stato, frutto di ricorsi presentati dalle
associazioni ambientaliste, i comitati e anche le amministrazioni di Follonica e Scarlino che da sempre
combattono affinchè l’impianto di incenerimento venga definitivamente spento. Il 6 maggio la Regione
Toscana aveva chiesto ulteriori documenti alla società, che adesso potranno essere inviati entro il primo
marzo 2021. Se Scarlino Energia non presentasse quanto richiesto, il procedimento verrebbe archiviato.

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