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La Nazione, Cronaca di Grosseto

Inceneritore, procedimento riaperto

Secco «no» dei Comuni di Follonica e Scarlino che si rivolgono ai loro legali contro la decisione della Regione

SCARLINO La Regione Toscana riapre il procedimento sull’inceneritore e lo fa nel giorno dedicato alle donne. E da una donna, il sindaco di Scarlino Francesca Travison, arriva il primo no. La Regione, infatti, ieri ha comunicato ufficialmente al Comune di Scarlino il riavvio del procedimento per l’autorizzazione alla ripartenza dell’inceneritore di Scarlino Energia. Ma non solo. L’ente regionale con una nota chiede al Comune di Scarlino e agli altri soggetti coinvolti di inviare, entro 30 giorni, il parere o un contributo tecnico istruttorio sulla documentazione integrativa depositata da Scarlino Energia. Il progetto di «revamping, ottimizzazione e sviluppo del termovalorizzatore esistente ed impianto di trattamento rifiuti liquidi di Scarlino Energia» era stato presentato alla Regione Toscana all’inizio del 2020. Una volta terminata la consultazione dei pareri inviati dai soggetti interessati, la Regione convocherà una nuova Conferenza dei servizi. Ma il sindaco Francesca Travison non si arrende e si è rivolto ad un legale. «Abbiamo inviato tutta la documentazione allo studio legale che segue la vicenda per conto del Comune – spiega Travison –. Siamo nuovamente costretti a far lavorare i nostri legali e i tecnici comunali per contrastare un progetto al quale ci siamo opposti sin da subito». «L’Amministrazione comunale di Scarlino – aggiunge – è contraria all’apertura dell’inceneritore, vecchio o nuovo che sia. Entro un mese depositeremo i nostri pareri come richiesto dalla Regione e riprenderemo una battaglia che purtroppo non accenna a concludersi». richiesta ad inoltrare il proprio parere l’ha ricevuta il comune di Follonica. «Abbiamo già dato mandato – dichiara il sindaco Andrea Benini – ai legali dello studio Luciani di lavorare sul parere che presenteremo alla Regione». «La posizione del comune di Follonica – prosegue Benini – non è cambiata. Il nostro è un no all’impianto previsto nella Piana del Casone e un no ad un modello di sviluppo che prevede come unica finalizzazione del ciclo dei rifiuti l’incenerimento». Il sindaco di Follonica sottolinea «come le autorizzazioni rilasciate dagli enti competenti non tenessero conto di carenze impiantistiche e non avessero approfondito i dati inerenti la salute dei cittadini». «Abbiamo promosso un ricorso al Tar, ancora pendente – prosegue Benini – per scongiurare il pericolo che per il principio di conservazione degli atti, l’attività istruttoria della precedente conferenza dei servizi possa essere utilizzata nel nuovo procedimento avviato su istanza della società Scarlino Energia a maggio 2020». «Siamo fiduciosi – conclude – che la Regione possa condividere con noi le perplessità rispetto a questo impianto, ma soprattutto porre le basi per una programmazione condivisa dell’impiantistica legata ai rifiuti». Ade

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