La guerra dei rifiuti, gara tra i grandi gruppi

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La Nazione
Presentate le offerte non vincolanti per Unieco Ambiente, che controlla Sei Toscana. Sarebbero sette le aziende in corsa per l’acquisto
REGGIO EMILIA La notizia era già circolata in vari ambienti, il commissario liquidatore Corrado Baldini, commercialista di Reggio Emilia, in pratica è stato spinto a confermarla con una nota. La prima tappa per la vendita della divisione Ambiente di Unieco, la società che ha la maggioranza di Sta e quindi controlla Sei Toscana e l’appalto da 3 miliardi di euro in 20 anni per la raccolta dei rifiuti in 105 Comuni della Toscana meridionale, si è di fatto compiuta. Entro il 31 marzo dovranno arrivare le offerte vincolanti, forse a metà maggio la società che ha il peso preponderante nella gestione dei rifiuti nelle province di Siena, Arezzo, Grosseto e la Val di Cornia, passerà al nuovo proprietario. «Il dottor Baldini, Commissario liquidatore della Unieco in in loquidazione coatta amministrativa conferma che il 16 gennaio – recita la nota ufficiale – è stato dato accesso alle società che avevano formulato l’offerta non vincolante alla VDR (Virtual Data Room), che consentirà loro di avere accesso alle informazioni per formulare, entro 75 giorni, l’offerta vincolante per l’acquisto della Divisione Ambiente di Unieco. La procedura di gara, condivisa ed autorizzata dall’autorità di vigilanza (Ministero dello Sviluppo Economico), prevede un meccanismo di aggiudicazione che garantisce, da un lato, il mantenimento dei livelli occupazionali e del radicamento territoriale, nonché lacontinuità del processo di investimento a garanzia della continuità aziendale e, dall’altro, la massima soddisfazione per i creditori sociali. Il Commissario Liquidatore ritiene ragionevole concludere positivamente il percorso di cessione nei tempi indicati dal disciplinare di gara». Detto in parole povere, nonostante uno slittamento di qualche settimana, la gara dovrebbe chiudersi entro maggio. «Anche durante tutto il periodo di gara – continua la nota – il management del Gruppo Unieco Holding Ambiente proseguirà l’attività di gestione nel rispetto del Piano industriale approvato, che garantisce la continua generazione di valore per le aziende partecipate e per l’azionista, attuale e futuro». Esaurite le formalità e facendo lo slalom tra i tecnicismi del comunicato del liquidatore, la guerra dei rifiuti nella Toscana meridionale sta per entrare nel vivo. Baldini non può rivelare né il numero, né ovviamente i nomi delle società che hanno presentato l’offerta non vincolante. Ma stando alle credenziali di accesso al Data Room di Unieco, sarebbero sette le cordate interessate all’affare. Nel gruppo ci sarebbero tutte le multiutility italiane, anche se la più agguerrita è la spagnola Tradebe, un grande gruppo che ha attività in tanti Paesi e ha un fatturato di 450 milioni di euro all’anno. Acea sarebbe in cordata assieme a A2A, Iren avrebbe confermato l’interessamento, anche perché era stata già protagonista di una trattativa per Unieco e Coopservice, che ruotava su un’offerta base di 67 milioni di euro. Poi ci sarebbero cooperative emiliane, come la Aimag di Mirandola. E nel lotto delle partecipanti figura anche Estra, che potrebbe controllare già il 15 per cento di Sei Toscana, grazie alle quote di Cooplat ed Ecolat. I partecipanti hanno tempo fino al 31 marzo per l’offerta vincolante, le tre aziende che avranno presentato l’offerta migliore potrebbero anche rilanciare. Tutto a vantaggio degli investimenti, dei creditori e del management di Unieco.

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