La guerra dei rifiuti i sindaci alla Regione: “Subito gli impianti”

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La guerra dei rifiuti i sindaci alla Regione: “Subito gli impianti”

La Repubblica – Firenze

La questione

La guerra dei rifiuti i sindaci alla Regione: “Subito gli impianti”

“I costi qui vanno alle stelle” dice Matteo Biffoni, presidente di Anci. Ma l’assessora Monia Monni replica che devono essere i territori ad avanzare le proposte

Di Azzurra Giorgi

Sindaci che parlano di «gravi ritardi» , Regione che rivendica le proprie scelte e auspica decisioni condivise. È caos sui servizi pubblici toscani. Soprattutto sui rifiuti, in seguito all’ultimo aumento della Tari decisa dall’Ato Centro, che raggruppa 65 comuni tra Firenze, Prato e Pistoia.

Qualche giorno fa era stato il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, ad aprire il fronte: «Senza impianti il ciclo dei rifiuti va in affanno, i costi alle stelle», aveva detto, ribadendo ieri di «aver fiducia nel piano della Regione, ma i rifiuti siano priorità assoluta». Dopo di lui, erano seguiti il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, FdI, che imputava i rincari «al grave ritardo della Regione» e chiedeva impianti, quella di Empoli, Brenda Barnini, reduce da un dietrofront sul gassificatore dopo mesi di polemiche, poi da Nardella che, al convegno Anci sul futuro dei servizi pubblici locali, ha parlato di «ritardo pesantissimo » , di « Toscana e area fiorentina che gestiscono lo smaltimento inviando i rifiuti altrove o, peggio, in discarica», rilanciando poi l’idea di una multiutility allargata. «È un errore politico non fare il termovalorizzatore» ha detto invece il primo cittadino di Arezzo Alessandro Ghinelli. Imputata è la Regione, la cui giunta ha approvato 2 settimane fa un piano di economia circolare che dovrà passare dal consiglio regionale. «È inutile prendere una decisione da soli nelle stanze della Regione – risponde l’assessora all’ambiente Monia Monni -. Non è stato producente in passato, Case Passerini ne è un esempio. L’alternativa è che i territori avanzino proposte, come fatto da Empoli che poi ha cambiato idea. Ma la Regione era coinvolta. Il problema si risolve se tutta la classe dirigente prende una responsabilità condivisa». L’idea è di aprire un confronto con «sindaci, gestore, associazioni, sindacati, poi difenderla insieme» dice Monni, che torna sul termovalorizzatore: «Se dobbiamo affrontare un investimento con un ammortamento trentennale bisogna guardare alle tecnologie più sostenibili nel tempo. L’Europa introdurrà la carbon tax, i termovalorizzatori potrebbero avere difficoltà in più: nell’avviso pubblico avevamo individuato gassificatori e vetrificatori, meno impattanti».

In Regione ci sono 14 impianti in fase di valutazione, per il recupero, tra le altre cose, di pannolini, organico, legno. «Non siamo immobili» si difende Monni, che risponde ai sindaci su tariffe e trasferimento dei rifiuti: «Nessun impianto tecnologicamente avanzato, migliore per l’ambiente e più sicuro per la salute, costerà mai meno delle discariche. Dà una garanzia della tariffa nel tempo, non la riduce – dice -. E fuori regione portiamo 160mila tonnellate di organico l’anno, che verranno assorbite dagli impianti di Montespertoli e Peccioli pronti a fine anno. Il nostro problema è superare le discariche. Condivido l’urgenza dei sindaci: individuiamo insieme la soluzione». Ma nella Toscana centrale il confronto si allarga all’acqua. Con un manipolo di Comuni, capeggiati da Sesto Fiorentino, contrario alla possibilità di avere una quota di gestione privata nella prossima concessione, un’ipotesi supportata da Firenze, Pistoia, Prato, «purché l’ultima parola sia dei sindaci» dice Biffoni. Così si apre un altro fronte: «Ho alcune perplessità che voglio approfondire» fa sapere il segretario dem Emiliano Fossi.

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