La spazzatura fuori città costa ogni anno 128 milioni Così la Tari è schizzata al top

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La spazzatura fuori città costa ogni anno 128 milioni Così la Tari è schizzata al top

La Repubblica – Roma

La spazzatura fuori città costa ogni anno 128 milioni Così la Tari è schizzata al top

Un viavai continuo di tir, circa 160 al giorno, traghetta i rifiuti di Roma oltre l’anello del Grande raccordo anulare. D’altronde, senza impianti e in assenza di una discarica, non ci sono troppe alternative: per non finire schiacciati sotto la propria spazzatura, i romani pagano ogni anno 128 milioni di euro. Per l’esattezza, nel 2020, Ama ha sborsato 128.440.762,51 euro per trattare fuori città quasi l’ 80% delle 860 mila tonnellate di immondizia indifferenziata prodotta dalla capitale e smaltire gli scarti di lavorazione del Tmb di Rocca Cencia. Un esborso monstre, saldato fino all’ultimo centesimo per evitare la crisi.

Un’emergenza che ora, con la chiusura della discarica ciociara di Roccasecca, si riaffaccia e con tutta probabilità costringerà la municipalizzata dell’ambiente del Campidoglio a rifare i conti. In ballo ci sono nuove trattative con la Toscana e l’Emilia Romagna e il bando per l’export dei rifiuti all’estero previsto dall’ordinanza firmata dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, e già preparato da Invitalia.

Ma dove finisce l’immondizia romana? Il grosso, 410.546 tonnellate, nel 2020 è finito nei due Tmb di Malagrotta ( commissariati) al costo di 143 euro a tonnellata. Altre 81.332 sono state lavorate da quello di Gino Porcarelli a Rocca Cencia a 153,32 euro a tonnellata, mentre 17.789 sono state portate alla Ecosystem di Pomezia a 147,01 euro. I prezzi si alzano appena si esce dalla provincia di Roma. Ognuna delle 46.813 tonnellate affidate alla Ecologia Viterbo costa 172,36 euro. Il conto sale a 174,04 e 176,62 euro a tonnellata rispettivamente per le 41.184 trattate dal Tmb della Saf di Colfelice, nel frusinate, e le 19.363 lavorate a Castelforte, nel pontino. La tariffa sale a 200,39 euro per le 4.948 tonnellate portate alla Refecta di Cisterna di Latina. Costose anche le trasferte in Abruzzo. La Deco di San Giovanni Teatino lo scorso anno ha chiesto 183.99 euro, benefit e trasporti inclusi, per ognuna delle 49.688 tonnellate trattate. Mentre la Aciam di Aielli è stata pagata 209,99 euro per ciascuna delle 9.581 tonnellate importate da Roma.

Non è finita qui. «La mancanza di impianti di proprietà di trattamento finale dei rifiuti indifferenziati ha comportato il conferimento della totalità dei rifiuti prodotti dal Tmb di Rocca Cencia » . Si tratta dell’ultimo bastimento di proprietà di Ama, che si avvia però verso la chiusura per volontà della giunta Raggi.

Finché sarà attivo, però, andranno smaltiti i suoi scarti di lavorazione. Lo scorso anno, quando era ancora aperta, la discarica di Roccasecca ha accolto 36.980 tonnellate a meno di 110 euro l’una. Altre 21.108 sono finite a Civitavecchia, nel secondo sito della Mad di Valter Lozza, imprenditore arrestato nell’inchiesta sulla nuova discarica di Roma a Monte Carnevale. I prezzi si alzano ancora una volta ( e molto) quando si va fuori dal Lazio. Per lo smaltimento di 57.069 tonnellate nei siti Herambiente, in Emilia Romagna, è stata spesa una media di 222,68 euro a tonnellata. Quindi i termovalorizzatori che i 5S non vogliono a Roma ma che Ama utilizza a Colleferro, bussando ad Acea, e rivolgendosi a Herambiente. Bruciare gli scarti di Rocca Cencia costa fino a 190 euro a tonnellata. Spese che gravano sui fragilissimi bilanci della municipalizzata e i romani scontano pagando una Tari più che salata. — l.d’a.

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