Multiutility, c’è l’ultima firma In Borsa a primavera del 2024

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Multiutility, c’è l’ultima firma In Borsa a primavera del 2024

Corriere Fiorentino

Multiutility, c’è l’ultima firma In Borsa a primavera del 2024

Siglata la fusione in Alia. Il primo febbraio la nascita, il 10 la decisione sul nuovo Cda

Mauro Bonciani

Dopo due anni di lavoro, e molte polemiche, ieri è arrivata la firma i 68 sindaci che segna la nascita dell’azienda multiutility di energia, acqua e rifiuti nell’area centrale della Toscana, con Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana che si sono fuse in Alia. «Una prima storica tappa», hanno sottolineato i sindaci di Firenze, Prato, Empoli e Pistoia, azionisti di peso della nuova realtà. Adesso la sfida è allargare il perimetro dell’azienda di servizi e presentare un piano industriale entro l’estate, passo essenziale per raggiungere l’obiettivo di quotare l’azienda in Borsa nella primavera 2024.

Il via libera alla multiutility — il cui nome sarà deciso presto, come il consiglio di amministrazione rappresentativo dei nuovi azionisti — è stato fatto davanti al notaio, con la firma dei rappresentanti dei 68 Comuni e dal primo febbraio la quinta azienda multiservizi d’Italia per dimensioni sarà realtà. La nuova società è costituita dai Comuni di Firenze (37,1%), Prato (18,1%), Pistoia (5,54%) Empoli (3,4%) e altri Comuni toscani (35,9%).

Il cronoprogramma prevede entro i prossimi mesi un primo aumento di capitale per 1,2 miliardi per permettere l’ingresso di altri azionisti pubblici e l’apertura alla Borsa nel 2024, con i Consigli comunali di Firenze, Prato e Pistoia che dovranno tornare a votare su questo passaggio, mentre Empoli ed altri hanno già detto sì. La nuova società detiene circa il 40% delle quote di Estra, il 58% di Publiacqua, il 19% di Acque Spa ed il 31% di Toscana Energia e può già vantare circa 700 milioni di euro di ricavi annui. «È una tappa storica per la nostra regione, senza un colore politico, e siamo fiduciosi nel coinvolgimento di altre province. I benefici sono chiari: 1,5 miliardi per gli investimenti sulle infrastrutture delle reti di gas, acqua e rifiuti. E mille posti di lavoro tra diretti e legati all’indotto — dice Nardella — La nuova società dà una prospettiva molto solida sul controllo delle tariffe e la maggioranza rimarrà stabilmente in mano ai Comuni. Non solo, per gli investitori in Borsa è stato fissato un tetto massimo del 5% di azioni, che evita concentrazioni di potere sul versante privato».

«È una operazione per tutta al Toscana. Confido che nel tempo anche Siena e Arezzo, così come altri territori, colgano l’importanza di quello che sta succedendo — continua Matteo Biffoni, sindaco di Prato — Con la nascita della multiutility il piano dei rifiuti toscano non diventa semplice e automatico: dirlo significherebbe prendere in giro la gente. Però sicuramente alcuni passaggi possono essere semplificati». Al Palacongressi di Firenze per la firma c’era anche il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, di Fratelli d’Italia: «Investimenti e profitti resteranno sul nostro territorio — sottolinea — non come oggi che il socio privato di Publiacqua, Acea, porta via il 40% degli utili. Nasce una società più grande, con spalle più larghe, capace di competere con gli altri attori nazionali, soprattutto i colossi del centro-nord. Ed è in corso l’interlocuzione con gli altri Comuni che per adesso hanno detto no, con i sindaci di Pisa, Siena, Arezzo, Grosseto (tutti di centrodestra, ndr)». L’Ad di Alia, Alberto Irace rassicura i sindacati: «Non ci saranno tagli. Anzi vogliamo internalizzare servizi oggi dati a terzi, oltre che crescere».

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