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Il Tirreno, Italia Mondo

Nata la Spa dei servizi pubblici

La “multiutility” parte dalla Toscana centrale: gestirà acqua, energia e rifiuti

«Garantirà efficienze, meno costi e più investimenti». Previsti mille posti di lavoro

Martina Trivigno Firenze Per circa 2milioni di cittadini residenti in 66 Comuni della Toscana centrale non cambierà nulla, perlomeno nella pratica. Continueranno a differenziare i rifiuti proprio come adesso, l’acqua, il gas e l’energia elettrica saranno erogati allo stesso modo. Sulla carta, però, sarà diverso. Quei servizi essenziali, d’ora in poi, saranno garantiti da un’unica, grande società pubblica: la nuova Multiutiliy toscana. Non è ancora il suo nome ufficiale – quello sarà deciso entro giugno di quest’anno – ma l’obiettivo, come spiega Alberto Irace, amministratore delegata di Alia Servizi Ambientale Spa, è di «generare un impatto positivo per la società, gli azionisti, gli utenti e i territori e garantire efficienze e sinergie industriali, contenimento dei costi e aumento degli investimenti». E, soprattutto, creerà nuovi posti di lavoro: fino a 1.000 tra diretti e indiretti in cinque anni. Ieri la firma dell’atto di fusione da parte delle quattro società coinvolte nell’atto per incorporazione – Alia, Publiservizi, Consiag e Acqua Toscana – e dei sindaci dei Comuni soci: della nuova struttura societaria di cui fanno parte il Comune di Firenze (37, 1 per cento), Prato (18,1), Pistoia (5,54), Empoli (3,4) e gli altri 62 Comuni toscani (35,9). Nel primo gruppo di aggregazione, poi, la nuova società deterrà circa il 40 per cento delle quote di Estra, il 58 per cento di Publiacqua, il 19 per cento di Acque Spa e il 31 per cento di Toscana Energia. Un’operazione con un obiettivo chiaro: consolidare un settore industriale strategico, colmando un ritardo rispetto ai processi di fusione già realizzati da tempo nel nord e nel centro dell’Italia e quindi, in caso di gare, rischiare di vedersi “rubare la cassaforte” dei servizi. Il progetto della nuova azienda dei servizi pubblici è stato approvato dalle assemblee dei soci nell’ottobre scorso e, ieri, la sottoscrizione dell’atto di fusione. La tabella di marcia, ora, prevede una riunione – la prima della holding – in programma per il 10 febbraio: all’ordine del giorno la nomina del consiglio d’amministrazione rappresentativo di tutti gli azionisti. Sempre a febbraio è previsto un aumento di capitale da 1,2 miliardi di euro per consentire l’ingresso di altri azionisti pubblici con un bacino potenziale di tre miliardi di euro a livello regionale con l’apertura del mercato azionario nel 2024. Ma c’è anche un’altra partita che sarà giocata e riguarda i posti di lavoro. «Il progetto è storico per la nostra regione, spesso ricordata per le sue divisioni – commenta Il sindaco di Firenze, Dario Nardella -. I benefici sono chiari e molti: 1,5 miliardi per gli investimenti sulle infrastrutture delle reti di gas, acqua e rifiuti. E, sul fronte dell’occupazione, 1.000 posti di lavoro tra diretti e indiretti. La Multiutility toscana dà per i suoi sostenitori una prospettiva molto solida sul controllo delle tariffe, riducendo le proiezioni di aumento a beneficio di famiglie e aziende che già ora subiscono l’effetto dell’inflazione». Per Nicola Ciolini, presidente di Alia, «con questa scelta la Toscana si colloca sul versante della crescita e dello sviluppo, superando localismi e personalismi». Nicola Perini, amministratore unico di Consiag, sottolinea che la Multiutility garantirà «a un tessuto produttivo e industriale come il nostro infrastrutture e servizi in grado di sostenere sia le richieste della collettività sia le esigenze del sistema industriale della nostra regione».

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