Multiutility ripartono i giochi per la maxi azienda dei servizi pubblici

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La Repubblica – Firenze

Il futuro della toscana

Multiutility ripartono i giochi per la maxi azienda dei servizi pubblici

L’intervista al sindaco di Siena scuote il centrodestra: i colleghi di De Mossi divisi sul progetto. Da Arezzo e Pistoia dubbi, ma nessun veto

di Ernesto Ferrara 

Multiutility, De Mossi scuote il centrodestra. Ventiquattro ore dopo il sì del sindaco di Siena il progetto di una nuova società unica regionale dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti di colpo torna centrale sui tavoli delle amministrazioni di tutta la Toscana. Firenze e Prato, le giunte Pd che sono alla testa dell’operazione, esultano per le parole di Luigi De Mossi a Repubblica («La multiutility regionale va fatta nell’interesse della Toscana »), dicendosi ora pronte al confronto, come del resto Livorno. Dai governi di centrodestra di Pisa, Pistoia, Arezzo, Grosseto e Massa piovono invece dubbi. Ma per la prima volta dal lancio del piano niente veti. Una nuova fase può ora scattare.

«Ho apprezzato molto le parole di dialogo del sindaco di Siena. Credo che il rapporto tra i nostri due territori sia fondamentale. Una collaborazione del genere avrà bisogno del supporto convinto di tutti gli amministratori e anche dell’apporto indispensabile della Regione e di Giani» riconosce il sindaco di Firenze Dario Nardella. E anche Matteo Biffoni di Prato approva: «Mi sono subito complimentato con De Mossi per il coraggio e la lungimiranza. Anche con altri sindaci di centrodestra stiamo interloquendo. Questa non è un’operazione di Nardella o Biffoni o Barnini. Non è una roba del centrosinistra. Hera è già intorno a noi, come Iren e Acea. Tutti si rendono conto che la multiutility serve se non vogliamo rimanere pesciolini in un mare di squali che verranno a mangiarci » . « Bene De Mossi. È necessario che temi di sviluppo del genere siano discussi in maniera aperta e trasversale » apprezza il prsidente di Cispel Nicola Perini.

Ma a destra non è un passaggio semplice. De Mossi è stato il primo a dire sì. E per ora anche l’unico. « Le fusioni si fanno dal basso, non si impongono ai territori, da cui viene la spinta a un percorso diverso, verso il pubblico. Io non mi fido perchè voglio vedere i numeri, il mio non è un no ideologico. Occorre capire che fine fanno sedi e dipendenti. Servono piani industriali e due diligence serie, fatte fare da professori universitari non dalla politica. Sono business diversi: che c’entra l’acqua col gas e le farmacie? Quali sono i concambi tra le aziende che si fondono? Come si fa coi patrimoni netti? Io voglio un piano. Non facciamoci prendere la fregola dei colossi del nord che si uniscono: quel treno l’abbiamo perso in Toscana. E Nardella non mi venga a dire che si risparmia di consigli di amministrazione: questa è roba da grillini » si fa sentire il sindaco di Pisa Michele Conti ( vedi anche intervista sotto). Che a De Mossi lancia un messaggio: « Partiamo dai rifiuti. Non abbiamo termovalorizzatori. Prima mettiamo in sicurezza quel settore. Poi ragioniamo della multiutility. Dopo le amministrative facciamo un tavolo del centrodestra, serve un piano nostro » insiste Conti. «Non sottovalutiamo l’espansione delle grandi multiutility sul nostro territorio a scapito delle nostre aziende. Siamo coscienti dei disservizi che continuiamo a subire. Al momento la questione è sui tavoli tecnici, poi si esprimerà la politica. Certo non dovrà essere un altro carrozzone. Ribadiamo la nostra perplessità sulla quotazione in Borsa. Pronti ad affrontare comunque la questione senza pregiudizi » assicura il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, Fdi. Arezzo ha forti dubbi ma non dice no: « L’opportunità di una multiutility toscana non solo mi appassiona ma mi convince. Tuttavia sull’architettura ho forti dubbi. Difficile condividere un progetto in cui la parte pubblica perde molti poteri. Molti di noi sindaci del centrodestra e in particolare io non siamo disposti a rinunciare alla governance di un soggetto che eroga servizi essenziali: in capo a chi sta è il tema. Sono pronto a discutere » dice il sindaco Alessandro Ghinelli. «Non parlo di ciò che non conosco. Mi è arrivata dal superficiale sindaco Nardella una richiesta ma nessuno me ne ha parlato seriamente » taglia corto il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna. «Non è un problema di destra o sinistra ma di territori di serie A e B. Non mi sento di esprimere un giudizio definitivo sulla multiutility ma questa spinta forte del centro Toscana si avverte e noi non vogliamo un Nord marginale » avverte il sindaco di Massa Francesco Persiani, area Lega.

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