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Più riciclo, più gas rinnovabili

Entro il 31 dicembre 2023 la forchetta massima tra le regioni nella raccolta differenziata dovrà essere del 20%. Entro la stessa data andranno ridotte le discariche irregolari incluse nelle due procedure di infrazione in essere, rispettivamente, da 33 a 7 siti e da 34 a 14 siti

di Luigi Chiarello e Giorgio Ambrosoli

Entro il 31 dicembre 2023 la forchetta massima tra le regioni nella raccolta differenziata dovrà essere del 20%. Entro la stessa data andranno ridotte le discariche irregolari incluse nelle due procedure di infrazione in essere, rispettivamente, da 33 a 7 siti e da 34 a 14 siti. Lo prevede la prima relazione che il ministero della Transizione Ecologica ha inviato a Bruxelles per l’attuazione del Pnrr. Il documento rende più chiari gli obiettivi che il paese si è dato, così come le diverse modifiche normative già varate e in corso d’attuazione. Un ruolo rilevante lo svolgerà l’aggiornamento, entro il 30 giugno, della strategia nazionale per l’economia circolare (SEC) così da renderla coerente alle nuove sfide globali.In base alla relazione sarà, poi, essenziale il programma nazionale di gestione rifiuti (art. 198 bis, comma 3, dlgs n. 116/2020) che dovrà prevedere:

criteri generali per la redazione di piani di settore, concernenti specifiche tipologie di rifiuti (incluse quelle da riciclo e recupero), finalizzati a riduzione, riciclaggio, recupero e ottimizzazione dei flussi;

l’individuazione dei flussi omogenei di produzione dei rifiuti che presentano le maggiori difficoltà di smaltimento o possibilità di recupero, così come i relativi fabbisogni impiantistici da soddisfare;

l’individuazione di flussi omogenei di rifiuti funzionali all’economia circolare e di misure che ne possano promuovere ulteriormente il loro riciclo.

Il programma rifiuti ha l’obiettivo di raggiungere i livelli più alti di recupero e riciclo dei materiali, limitando al minimo il residuo finale. Il MiTe prevede sistemi di monitoraggio per: evitare l’apertura di nuove procedure di infrazione a carico dell’Italia; evidenziare i casi di scarsa raccolta; scoraggiare l’avvio in discarica; impedire l’abbandono e il rogo dei rifiuti.

Il piano dev’essere sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica e, proprio oggi, 7 gennaio, scade il termine per le osservazioni di parte.Entro il 31 marzo andrà preparato il documento finale di VAS ed entro il 30 giugno entrerà in vigore il relativo decreto ministeriale.

Grande spazio viene dato anche ai gas rinnovabili. Nella relazione inviata a Bruxelles il MiTe sottolinea l’obiettivo conseguito con l’approvazione del dlgs n. 199/2021, recante attuazione della direttiva (UE) 2018/2001 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. Questo decreto contiene norme specifiche per la promozione del biometano nei settori trasporti, industria, terziario e residenziale. In parallelo, il MiTe dà notizia che è stato definito lo schema di decreto attuativo per il biometano, contenente disposizioni che richiedono la notifica all’Ue, per verificarne la compatibilità con le norme sugli aiuti di stato. Notificato a Bruxelles il 19/11/2021, il dm dovrebbe entrare in vigore non appena Bruxelles darà il suo placet. Infine, spazio all’idrogeno. Lo stesso dlgs 199/2021:

a) indica norme tecniche di sicurezza su produzione, trasporto, stoccaggio e utilizzo dell’idrogeno;

b) semplifica la regolamentazione amministrativa per realizzare piccoli impianti di produzione di idrogeno verde;

c) regolamenta la partecipazione degli impianti di produzione di idrogeno ai servizi di rete;

d) indica un sistema di garanzie di origine per l’idrogeno rinnovabile per indicare un prezzo ai consumatori;

L’introduzione dell’idrogeno come vettore energetico è una novità assoluta nella gestione del sistema energetico e riguarderà soprattutto i siti delle aree industriali dismesse (investimenti per 500 mln) e l’utilizzo nei settori hard-to-abate, cioè in aziende energivore come acciaio, fonderie e carta (misure per circa 2 mld).

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