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Italia Oggi

Tari, entro marzo il piano finanziario

di Luigi D’Aprano, docente Anutel

Non approvato l’emendamento proposto dall’Anci che voleva il piano finanziario (Pef) della Tari definitivamente sganciato dai termini di approvazione del bilancio di previsione, prevedendo una data specifica entro cui approvare le tariffe per ogni anno, resta comunque la possibilità di completare il procedimento di stesura del Pef entro un termine più congruo, grazie allo spostamento al 31 marzo 2022 del termine di approvazione del bilancio di previsione 2022-2024. Ciò significa che per l’anno in corso, gli uffici, ma soprattutto i gestori del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, hanno un maggiore termine per predisporre i documenti da inviare all’Ente Territorialmente Competente per la validazione e successivo invio ad Arera per l’approvazione definitiva. In assenza di tale rinvio, i Comuni avrebbero dovuto approvare le nuove tariffe per la Tari entro il più ristretto termine previsto dalla ordinaria normativa. Questo nuovo termine consentirà di realizzare una gestione più fluida ed efficiente della determinazione dei prezzi per la Tassa sui rifiuti, fermo restando l’ulteriore possibile rinvio del termine suindicato anche oltre l’attuale data. Nel frattempo con la delibera n. 363/2021/R/rif del 3 agosto 2021, l’Arera ha individuato i nuovi principi in base ai quali procedere all’individuazione dei costi ammessi a riconoscimento per la determinazione delle tariffe Tari per il quadriennio 2022/2025. Il nuovo Pef, infatti, a differenza dei precedenti, dovrà essere compilato in riferimento all’intero quadriennio 2022/2025 preso a riferimento, con possibilità di revisione biennale. La delibera 363/2021 elenca la metodologia da utilizzare per procedere alla corretta individuazione dei costi ammessi a riconoscimento tariffario, specificando gli elementi su cui basare l’individuazione dei costi massimi ammissibili. Con la determina n. 2/DRIF/2021 l’Arera ha, inoltre, fornito gli ultimi chiarimenti necessari nonché i documenti finali (relazione, dichiarazioni di veridicità dei dati contabili e tool di inserimento dati) per la predisposizione del Pef Tari. Nella stesura, i gestori saranno, pertanto, chiamati a strutturare, nei modi indicati dall’Autorità, una pianificazione quadriennale dei costi, anziché annuale come finora fatto. Prevista inoltre una revisione biennale, mentre resta ammessa, ma in maniera residuale, la possibilità di revisione annuale del Pef, al verificarsi di circostanze straordinarie che pregiudicano il raggiungimento degli obiettivi indicati. In tale caso andrà presentata all’Autorità istanza motivata di revisione

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