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Rifiuti, toccherà al Mase gestire il registro elettronico

Italia Oggi

Rifiuti, toccherà al Mase gestire il registro elettronico

Il Rentri, il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, ancora in attesa di attuazione e che sostituisce il «famigerato» Sistri, d’ora in poi sarà gestito direttamente dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, con il supporto dell’Albo nazionale dei gestori

di Giorgio Ambrosoli

Il Rentri, il Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti, ancora in attesa di attuazione e che sostituisce il «famigerato» Sistri, d’ora in poi sarà gestito direttamente dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica, con il supporto tecnico operativo dell’Albo nazionale dei gestori. Lo prevede il dlgs correttivo del decreto legislativo n. 116/2020 in materia di rifiuti, approvato il 21 dicembre scorso dal Consiglio dei ministri (e in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale).

Al contempo, cambia anche il campo di applicazione del sistema. Infatti, tutti gli enti e le imprese che effettuano il trattamento dei rifiuti, i produttori di rifiuti pericolosi e gli enti e le imprese che raccolgono o trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale o che operano in qualità di commercianti ed intermediari di rifiuti pericolosi, i Consorzi istituiti per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti, saranno tenuti ad iscriversi al citato Registro elettronico nazionale.

Di contro, il Recer, il registro delle autorizzazioni e delle procedure semplificate al recupero dei rifiuti, che pure esisteva, viene inserito tra le norme generali. E diventa punto di riferimento per l’iter autorizzativo.

Un’altra novità riguarda la Tariffa Rifiuti (Tari): nel correttivo è assente ogni genere di modifica al campo di applicazione della Tari, diversamente da quanto era stato previsto nel primo schema di dlgs (si veda ItaliaOggi del 16/09/2022). La disposizione scomparsa rischiava, infatti, di far rientrare i rifiuti delle industrie nell’alveo dei rifiuti urbani. Nonostante ciò, il correttivo non è scarno e contiene alcune novità di rilievo. Andiamo con ordine

Campo d’applicazione. I rifiuti accidentalmente pescati saranno classificati urbani in coordinamento con la legge 17/5/2022 n. 60 (legge «SalvaMare»). rifiuti prodotti in ambito domestico per piccole attività manutentive, invece, potranno essere conferiti ai centri di raccolta e non rientreranno nell’ambito della gestione dei rifiuti speciali, ma in quello degli urbani. Inoltre, i sistemi di raccolta dei rifiuti organici e biodegradabili non dovranno interferire con quelli già avviati per il riciclo di materia.

Raccolta differenziata. Un altro cambiamento riguarda il divieto oggi in vigore per i rifiuti raccolti in modo differenziato; questi non possono essere miscelati con altri rifiuti e neanche essere inceneriti.Unica eccezione al divieto di incenerimento, prevista dal nuovo testo approvato, è per i rifiuti derivanti da successive operazioni di trattamento dei rifiuti raccolti separatamente; l’operazione, però, dovrà produrre il miglior risultato ambientale possibile. Dunque, si ha una spinta ulteriore al riciclo dei materiali raccolti separatamente.

Controlli export extra Ue. I rifiuti di imballaggio esportati fuori dall’Ue saranno considerati ai fini del conseguimento degli obiettivi di recupero e riciclaggio, se saranno rispettati i criteri ambientali in conformità al regolamento (CE) n. 1013/2006 del parlamento europeo e del consiglio del 14 giugno 2006 sul movimento transfrontaliero dei rifiuti.

L’esportatore dovrà provare che la spedizione di rifiuti sia conforme agli obblighi di tale regolamento e che il trattamento dei rifiuti di imballaggio al di fuori dell’Unione avviene a condizioni ambientali sostanzialmente equivalenti a quelli della legislazione europea

Imballaggi. I sistemi autonomi che abbiano ottenuto il riconoscimento (diversi dai Consorzi di filiera) saranno tenuti a presentare ogni anno al Conai (e non più solo al Mase) il programma pluriennale di prevenzione della produzione di rifiuti di imballaggio e il piano specifico di prevenzione e gestione relativo all’anno solare successivo.

Il testo del decreto su www.italiaoggi.it/documenti-italiaoggi

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