Sei Toscana cambia timonieri Ecco i vertici al tempo di Iren

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Sei Toscana cambia timonieri Ecco i vertici al tempo di Iren

Il Tirreno

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Sei Toscana cambia timonieri

Ecco i vertici al tempo di Iren

GROSSETO. Comincia a comporsi il complicato puzzle dei consigli di amministrazione delle diverse società che nella Toscana del sud si occupano del ciclo integrato dei rifiuti. E che dallo scorso 17 novembre sono transitate sotto l’ombrello di Iren Ambiente (Gruppo Iren). Ramo d’azienda della terza multiutility italiana.

A dare il via alle danze, lunedì pomeriggio pomeriggio all’assemblea dei soci tenutasi a Siena, il rinnovo del Consiglio di amministrazione di Sei Toscana, che «ha approvato il bilancio di esercizio 2019, chiuso con una perdita di circa 10,7 milioni di euro e ha nominato, all’unanimità, i nuovi componenti del Consiglio di Amministrazione della società».Il nuovo consiglio d’amministrazione è composto da nove membri. Alessandro Fabbrini è stato eletto presidente, Riccardo Panichi ricopre il ruolo di vicepresidente e Salvatore Cappello è stato nominato amministratore delegato.

Gli altri consiglieri sono Giovanni Chinosi, Daniela Fantacci, Bernardo Lombardini, Fabio Menghetti, Gianluca Paglia e Gianluca Riu. Cappello è uomo di grande esperienza nel settore delle gestioni ambientali, avendo ricoperto ruoli apicali in Amsa Milano, Ama Roma e Acam Ambiente di La Spezia.«Ci attende una sfida oggettivamente complessa – ha dichiarato il presidente Alessandro Fabbrini – ma al contempo stimolante. Sei Toscana dovrà intraprendere un percorso di riorganizzazione ed efficientamento sia della società che dei servizi, di concerto con i Soci pubblici e privati, con l’obiettivo di rendere sempre migliori i servizi messi a disposizione dei cittadini, delle Amministrazioni e delle realtà economiche del territorio. Sarà inoltre fondamentale riuscire a garantire l’equilibrio economico finanziario della società, anche attraverso la corretta applicazione dei metodi indicati dall’Autorità di regolazione nazionale, Arera. Sono sicuro che tutte le anime della società sapranno operare nella stessa direzione, forti della ritrovata armonia che, grazie anche all’arrivo di Iren Ambiente socio portatore di un grande know how sulla raccolta e sulla gestione degli impianti, caratterizza questo nuovo inizio per l’azienda».Oggi sarà la volta della nomina del Consiglio di amministrazione di Siena Ambiente, socio di Sei Toscana e società a sua volta partecipata da Iren. Le prossime pedine ad andare a dama che interessano la provincia di Grosseto sono Futura Spa, che gestisce l’impianto di produzione di Css (combustibile solido secondario) delle Strillaie: qui il Cda è in scadenza a marzo e le scelte saranno prese allora. E poi c’è Scarlino Energia, che gestisce il termovalorizzatore del Casone. Per il quale ha chiesto alla Regione l’autorizzazione al revamping e alla realizzazione di un quarto forno per bruciare rifiuti. Sul territorio, come noto, è scoperto il nervo dell’impianto scarlinese, con i sindaci di Scarlino e Follonica sulle barricate insieme al locale comitato contro l’inceneritore. La prima cosa da capire sarà che tipo di comportamento vorrà tenere Iren: se proseguire nel muro contro muro, o se tenterà un approccio più conciliante con gli Enti locali. Anche se la questione è poco psicologica e molto concreta. In ballo c’è una procedura di autorizzazione, l’interesse ad ammodernare un impianto che può trattare fino a centoquarantamila tonnellate di combustibile da rifiuti e quello contrapposto di chi sostiene ci sia un pericolo ambientale. Sembra comunque certo che Iren confermerà l’attuale dirigenza, lasciando tutto com’è, a cominciare dal timoniere Moreno Periccioli.

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