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Stoviglie monouso? Ecco i biopolimeri

Italia Oggi

Stoviglie monouso? Ecco i biopolimeri

Passare dalla plastica ai biopolimeri per produrre stoviglie monouso 100% biodegradabili e compostabili. La completa conversione verde riguarda la fabbrica BioTable (brand del gruppo Imi) di Vitulazio (Ce) e rappresenta il primo caso di passaggio industriale al 100% dalla plastica tradizionale a un biopolimero che può essere riutilizzato come fertilizzante. L’azienda ha intrapreso nel 2014 la rivoluzione green delle stoviglie usa e getta in anticipo rispetto alla direttiva europea che metterà al bando la plastica monouso tradizione a partire dal 2021. La bioplastica utilizzata – materiale innovativo ricavato da parti non utilizzabili per la produzione alimentare della canna da zucchero e, in misura minore, del mais – è una miscela che, senza compromettere qualità e performance del prodotto, come la resistenza alle alte temperature (rispetto ai tradizionali punti fusione a 40-50 gradi in BioTable il punto è stato alzato dell’85%), azzera le eventuali ricadute negative sull’ambiente. Oltre a limitare gli sprechi, come ad esempio l’acqua utilizzata per la lavorazione dei prodotti in polpa che arrivano dai paesi extraeuropei, la produzione di questo materiale permette di risparmiare circa il 30% di energia rispetto a un polimero tradizionale. Inoltre, non inquina perché è interamente compostabile, cioè degrada senza lasciare alcuna traccia inquinante e si trasforma in fertilizzante per le piante. Le stoviglie si smaltiscono con l’organico e non è necessario lavarle riducendo il consumo di acqua e il rilascio di tensioattivi nelle reti idriche. Imi riveste un ruolo internazionale nel settore della produzione di stoviglie monouso tanto da raggiungere un fatturato di 22 mln di euro nel 2019 e una previsione di +30% quest’anno. L’azienda è presente in gdo con diversi brand oltre al private label, sia in Italia sia all’estero.

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