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Tagliati 100 milioni per i due biodigestori salta il piano Gualtieri

La Repubblica – Roma

Rifiuti

Tagliati 100 milioni per i due biodigestori salta il piano Gualtieri

Di Marina de Ghantuz Cubbe

Una batosta da 100 milioni di euro che si abbatte sul Campidoglio e sul suo Piano rifiuti. Il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica ha pubblicato ieri la graduatoria dei progetti ammessi a ricevere i fondi del Pnrr per realizzare impianti per il recupero dei rifiuti: Roma Capitale non vedrà un euro. Ed è in “ buona” compagnia perché su oltre 500 proposte provenienti da tutta Italia sono solo 28 quelle che hanno ottenuto i soldi richiesti.

La Capitale ha presentato quattro progetti: tutti ammessi al finanziamento ma che non verranno sovvenzionati perché il plafond a disposizione non lo permette. Si tratta di due biodigestori anaerobici e di altri due impianti che servirebbero a selezionare e differenziare la carta e la plastica. I biodigestori da costruire rispettivamente a Casal Selce e Cesano stando al progetto presentato al Mase servono a trattare 120mila tonnellate ciascuno di rifiuti organici derivanti dalla raccolta differenziata. Quelli per carta e plastica sono da 100 tonnellate ciascuno. Il finanziamento richiesto era di 80 milioni per i biodigestori e20 per gli altri due impianti.

Non se ne fa nulla, almeno non tramite i soldi del Pnrr. Che consistono in un miliardo e mezzo (al ministero sono arrivate richieste per 6 miliardi). Il bottino è ripartito in tre linee d’intervento e quella dedicata agli impianti cuba 450 milioni di euro da destinare per il 60% al Centro Sud e per il restante 40 al Nord. Ogni progetto poteva essere finanziato al massimo con 40 milioni ciascuno ma la maggior parte degli importi che verranno erogati sono più bassi. Solo così si è riusciti ad accontentare 28 richiedenti invece di una decina.

Ma non Roma che invece ha già inserito nel suo Piano rifiuti i quattro impianti: « Il mancato finanziamento con fondi Pnrr dei progetti presentati – commenta il sindaco Roberto Gualtieri – è una scelta incomprensibile da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica. Una scelta frutto di criteri sbagliati che non hanno tenuto conto né della popolazione servita dalle città, né del Programma nazionale per la gestione dei rifiuti e dei suoi obiettivi sulla riduzione del gap impiantistico » . Il rammarico è di essere stati ammessi «classificandosi al ventesimo posto della graduatoria su 453 progetti presentatinell’area Centro Sud » , rivendica il primo cittadino che ora ha intenzione di chiedere « in tutte le sedi istituzionali, a partire dalla discussione parlamentare sulla Legge di Bilancio » , che venga rivista la scelta. Anche coinvolgendo l’Anci, visto che le grandi aree metropolitane d’Italia sono rimaste a bocca asciutta. L’altro tentativo potrebbe essere quello di recuperare i fondi tramite il decreto legge Aiuti quater.

Si vedrà, intanto i Fratelli d’Italia del municipio XIII, dove dovrebbe sorgere il biodigestore di Casal Selce, chiedono a gran voce di rinunciare al progetto nel loro territorio visto che non sarà finanziato dal Pnrr. La decisione di realizzare lì l’impianto è infatti da sempre contestata, anche e soprattutto dalla cittadinanza e dai comitati che si sono costituiti in contrasto alla realizzazione dell’opera. Intanto Roma attende di sapere se riceverà almeno i 10 milioni richiesti per altrettante isole ecologiche da realizzare entro il 2030.

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