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Tracciabilità rifiuti, il Rentri in vigore dal 15/6

Italia Oggi

Tracciabilità rifiuti, il Rentri in vigore dal 15/6

Il nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti avrà il compito di raccogliere e rendere disponibili in formato digitale i dati sui rifiuti prodotti e gestiti dai soggetti obbligati all’iscrizione

di Giorgio Ambrosoli

Arriva il Rentri, il nuovo sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 31 maggio 2023. Entrerà in vigore il 15 giugno.

Il decreto del ministro dell’ambiente 4 aprile 2023, n.59, che si compone di 24 articoli e tre allegati, stabilisce le regole per il funzionamento della piattaforma gestita direttamente dal dicastero, che avrà il compito di raccogliere e rendere disponibili in formato digitale i dati sui rifiuti prodotti e gestiti dai soggetti obbligati all’iscrizione. A differenza del precedente sistema di tracciabilità, il «famigerato» Sistri, introdotto nel 2009, ma successivamente abrogato senza essere mai entrare in funzione, il Rentri avrà un avvio progressivo.

A tal proposito è fondamentale l’art. 13 del dm: prevede iscrizioni scaglionate nell’arco di 18-30 mesi dall’entrata in vigore del regolamento, a seconda delle dimensioni delle aziende. Le prime iscrizioni, riservate ai produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti, inizieranno solo a partire da dicembre 2024.

Il decreto introduce anche i nuovi modelli di registri di carico e scarico e formulari, che saranno utilizzati in formato cartaceo dai soggetti non obbligati all’iscrizione alla piattaforma. Tuttavia, i soggetti obbligati dovranno utilizzare tali modelli in formato digitale a partire dalla data d’iscrizione, per inviare al Rentri i dati sulle movimentazioni di rifiuti. I formulari digitali potranno essere visualizzati anche su dispositivi mobili durante il trasporto.

Le modalità tecniche di compilazione dei formulari e tutte le principali modalità operative del sistema, inclusa la trasmissione dei dati, saranno definite dal ministero dell’ambiente con uno o più decreti direttoriali. Quindi, a differenza di quanto accaduto col Sistri, non saranno necessari veri e propri decreti ministeriali. Durante il periodo transitorio, verranno affinate le istruzioni operative per la gestione della piattaforma, sia attraverso gli applicativi forniti alle aziende, sia garantendo l’interoperabilità con i principali software gestionali presenti sul mercato.

Oneri. E’ previsto un diritto di segreteria fisso di 10 euro, disciplinato dall’art. 14 e dall’allegato II. Il contributo annuale varierà, invece, da 100 euro per il primo anno (categoria 1) a 50 (categoria 2) e 15 (categoria 3). Per gli anni successivi al primo, il contributo diventa, rispettivamente, di 60, 30 e 10.

Tempi di iscrizione. Dal 18° mese ed entro i 60 giorni successivi, devono iscriversi al Rentri i produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 50 dipendenti e tutti gli altri soggetti diversi dai produttori. Dal 24° mese ed entro i due successivi, tocca ai produttori di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi con più di 10 dipendenti. Dal 30° mese ed entro i due successivi, la palla passa a tutti i restanti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi obbligati.

L’obbligo di iscrizione al sistema ricade anche su enti e imprese che trasportano solo i propri rifiuti speciali pericolosi e non, iscritti all’Albo nazionale gestori ambientali.

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